Giuman, tra vetro e comicità
di Isabella Rossi
PERUGIA – Ultimi giorni per visitare “Last time” di Giuliano Giuman, prorogata fino al 7 giugno. Dopo quattro mesi si conclude la personale che celebra i 50 anni di attività del maestro del vetro. Un omaggio alla sua città dell’artista, nato in via della Viola, allievo di Dottori, docente di Tecnica della vetrata all’Accademia di Brera e con un attivo di “circa 100 mostre personali e 200 collettive in gallerie e musei in Italia ed all’estero”.
E allo stesso tempo uno della città all’artista, con un percorso che ha offerto alle tante opere presentate tre tappe nevralgiche: la Galleria Nazionale dell’Umbria, Palazzo Gallenga e l’Accademia di Belle arti di Perugia.
L’incontro con la città, poi, è stato anche un incontro con i cittadini, con le scuole, con le istituzioni. Ma tra i momenti più piacevoli c’è da registrare anche l’incontro con altra Arte.
Arte chiama Arte - All’invito a cena -“cena con l’arte” - nella sala Podiani di febbraio hanno risposto in molti. Ed il contributo è andato ai lavori di restauro dell’“Eterno benedicente e angeli”, parte della Pala Baglioni di Raffaello, conservata nella Galleria Nazionale.
Sempre tra gli spazi della Galleria, è arrivato anche un cavallo di battaglia. L’intramontabile Kamikaze, capolavoro di irresistibile comicità del duo Donati &Oleson, che il 29 maggio scorso si è concesso una passeggiata tra le opere di Giuman. Al seguito un gruppo di oltre 80 persone che si è lasciato trasportare tra istallazioni, pannelli e sculture, tra delicate trasparenze e suggestive cromie. Sempre seguendo il corso di una comicità fluida ma radicata nella istintiva gioiosità dell’infanzia.
Di quel regno parla ancora Kamikaze. Lì si trovano alcuni tesori, come gestualità, rumori e sonorità scolpiti nella memoria, potenti frammenti capaci di rievocare in un istante una storia intera. E da lì si può riattingere anche tutto un immaginario popolato da personaggi mitici. Che provengono da fumetti, cartoni animati, dal cinema muto o da un dimenticato bar di provincia e amano velocità sempre latenti. Un mix catartico, in cui la contaminazione non è eccezione ma regola e filo conduttore, sembrano voler insegnare i due artisti che dal 1981, data di fondazione della compagnia, girano per teatri e città di tutto il mondo.

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