Heysel/ Paolo Rossi: “Solo dopo vidi quei corpi in fila”
PERUGIA - "Dentro di noi sapevamo che qualcosa di grave era successo ma prima della partita nessuno ci diede informazioni precise. Ci dissero solo 'andate in campo e giocate'. Dopo abbiamo saputo che in 39 erano morti...": Paolo Rossi non scordera' mai la tragica notte dell'Heysel. "Io quei corpi, in fila fuori dallo stadio coperti dai teli, li ho visti" ricorda con l'Ansa il centravanti della Juventus.
In questi giorni, il capocannoniere di Spagna '82 ha ricevuto chiamate dalle tv di mezza Europa per ricordare i fatti legati alla finale di Coppa dei campioni del 1985 tra i bianconeri, che la vinsero, e il Liverpool. "E' bene che se ne parli – dice Paolo Rossi - perche' quella sera ha fatto da spartiacque, ha aperto gli occhi a tutti. Anche se non ci sarebbero dovuti volere 39 morti (32 italiani) per capire che certi stadi non erano adeguati".
"Ci fecero rimanere chiusi negli spogliatoi - ricorda ancora Rossi - fino all'ultimo momento. C'erano delle voci che giravano su quale fosse la situazione ma nessuno ci disse cosa era veramente accaduto. Anche perche' altrimenti avremmo potuto dire la nostra, fare qualcosa".
"La partita - sottolinea il centravanti bianconero - si gioco' in un clima surreale. Con un occhio al settore Z, vuoto, dello stadio. Anche l'esultanza dopo il gol e l'avere sollevato la Coppa festeggiando furono legate al fatto di non sapere con precisione quanto era successo".
Dei 39 morti i bianconeri furono informati nel dopo partita, sull'autobus. Poi quell'immagine dei corpi allineati che Paolo Rossi non dimentichera' mai. "Non si puo' morire - sottolinea oggi - in maniera cosi' banale, per una partita di calcio... e' un'assurdita'".
Per quello che oggi e' un affermato imprenditore e commentatore tv, quella con gli inglesi fu l'ultima partita con la Juve. "Il giorno dopo - dice - io e alcuni compagni partimmo direttamente da Bruxelles per il Messico per un ritiro con la nazionale. Senza nemmeno passare da Torino".
Dalla notte dell'Heysel secondo Paolo Rossi molte cose sono cambiate per la sicurezza negli stadi. "Ormai - sostiene – gli impianti sono adeguati e questo e' fondamentale. Mi sembra pero' assurdo che servano ogni volta 3 mila agenti per garantire la sicurezza di chi assiste alle partite. Evidentemente – conclude Paolo Rossi - non siamo ancora figli di una cultura sportiva cosi' forte...".




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