PERUGIA - E' considerata un'eccellenza nazionale l'Unita' spinale dell'ospedale di Perugia. E' quanto emerso da un incontro al Santa Maria della Misericordia sulla ituazione in Umbria dei pazienti con lesioni midollari al quale ha partecipato anche il presidente dell'Associazione paraplegici umbri Raffaele Goretti. 

"Stiamo scontando - ha sostenuto - l'assenza di dati epidemiologici significativi sulla lesione midollare. Senza le informazioni necessarie non e' possibile fare una valutazione dei bisogni assistenziali, fondamentali per pianificare interventi di politica socio-sanitarie. Secondo uno studio fatto di recente, fra le persone che hanno subito una lesione, si riscontra un aumento dei casi di perdita del lavoro, meno autonomia, crescita dell'insoddisfazione. La gestione della lesione midollare comporta dei costi che incidono pesantemente sull'equilibrio economico e sociale del 73% delle famiglie coinvolte, senza considerare che molte di loro sono costrette ad assumere una badante". 

In Umbria - e' stato detto, secondo quanto riferisce l'ufficio stampa dell'Azienda ospedaliera - sono circa 450 le persone con lesione al midollo spinale. La regione e' una delle otto italiane ad avere una Unita' spinale unipolare, servizio dedicato al trattamento delle persone con lesione al midollo spinale, che svolge le sue attivita' all'interno dell'Ospedale Regionale S. Maria della Misericordia. Dispone di 12 posti letto e altri tre
potrebbero essere aggiunti. 

Il servizio dispone di un personale qualificato, con esperienza organizzativa e professionale costruita sul campo e con un aggiornamento costante e confronto con centri di rilevanza italiana ed internazionale. 

Al convegno, presente anche la vice presidente della Regione Carla Casciari, il direttore generale dell'Azienda ospedaliera Walter Orlandi ha rinnovato l'impegno ad avviare il percorso di ampliamento dei posti letto dedicati fino al raggiungimento dell'obiettivo previsto dei 18-20, oltre ad attivare la piscina dell'Unita' spinale che potra' essere utilizzata  anche per pazienti non ricoverati.

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