di Nicola Sellitti

Dopo la ‘ndran­gheta, i piz­zini. Il nuovo filone dell’inchiesta sulle scom­messe ille­gali nel cal­cio ita­liano che tocca Lega Pro e Dilet­tanti anche nella nomen­cla­tura rie­sce a rac­co­gliere il peg­gio del nostro Paese. Il giorno suc­ces­sivo al pol­ve­rone giudiziario-mediatico, sono emersi altri det­ta­gli. E che det­ta­gli. Nel corso delle per­qui­si­zioni per i 50 fermi dispo­sti dalla Dda di Catan­zaro, spun­tano i piz­zini con quote, nomi di squa­dre e moda­lità di gio­cate. E su un foglietto, assieme a una pun­tata c’è pure scritto: «Se ci bec­cano ci arre­stano». I piz­zini pare siano stati uti­liz­zati da alcuni inda­gati anche per comu­ni­care come gio­care le scom­messe per evi­tare di con­cen­trare somme troppo alte ele­vate sulle sin­gole par­tite. Così, meno sospetti per le quote che sareb­bero andate in discesa.

E sotto la lente degli inqui­renti ci sareb­bero almeno altre cin­que par­tite pilo­tate, che riguar­de­reb­bero almeno tre squa­dre, Bene­vento, Ascoli e la Saler­ni­tana, altra crea­tura di Clau­dio Lotito, pro­mossa diret­ta­mente in serie B dopo essersi aggiu­di­cata il girone C di Lega Pro. Non pro­prio il momento migliore per il pre­si­dente della Lazio e con­si­gliere Figc, chia­mato pure in causa anche per l’altra pesante tegola sul cal­cio ita­liano, la que­stione del pos­si­bile biscot­tone tra Media­set, Sky, Lega Cal­cio con la bene­di­zione di Infront per i diritti tv della Serie A 2015/2018. In un col­lo­quio tra un ex diri­gente, Vit­to­rio Gali­gani e il diret­tore spor­tivo de L’Aquila, Ercole Di Nicola, per il con­cen­trato di potere che por­te­rebbe Lotito e Gal­liani a disporre a pia­ci­mento di Bre­scia, Bari, Lazio e appunto la Salernitana.

Men­tre sareb­bero una decina i nuovi pro­ta­go­ni­sti della vicenda, tra cui cal­cia­tori e diri­genti spor­tivi, che avreb­bero avuto sof­fiate da terzi su par­tite già com­bi­nate. Gli inve­sti­ga­tori sono andati alla ricerca, soprat­tutto, di tablet e smart­phone. Dalle inda­gini è emerso che in certe fasi delle trat­ta­tive per orga­niz­zare le com­bine, i fer­mati uti­liz­za­vano la mes­sag­ge­ria tele­fo­nica, in par­ti­co­lare Wha­tsapp. E se Lotito spiega all’Ansa che la Saler­ni­tana non c’entra niente con i piz­zini e che lui andrà avanti come un treno, lo stesso si appre­sta a fare la Magi­stra­tura, che vivrà un’estate immersa tra le carte bol­late su scom­messe e pal­lone. Dalla Serie A alla Lega Nazio­nale dilet­tanti, nes­suna cate­go­ria sarà rispar­miata dai processi.

Oltre all’inchiesta di Catan­zaro, su cui c’è piena col­la­bo­ra­zione tra i magi­strati cala­bresi e la pro­cura della Figc, si atten­dono svi­luppi da Cre­mona, il primo filone inau­gu­rato quat­tro anni fa, dopo le con­fes­sioni spon­ta­nee di Ilie­v­ski, il capo degli zin­gari. Tutte le caselle, tra even­tuali con­danne per ille­cito ai cal­cia­tori e retro­ces­sioni o pena­liz­za­zioni per i club, dovranno essere al loro posto entro fine luglio, prima della com­pi­la­zione dei gironi dei cam­pio­nati e dei calen­dari, sennò Lega Pro e Dilet­tanti rischiano lo slit­ta­mento. Insomma, una corsa, indi­spen­sa­bile per resti­tuire un minimo di cre­dito al sistema, con­tro il tempo. Ser­vi­ranno i razzi, altro che il treno di Lotito.

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