PERUGIA - La morte di B.B. King ha colpito dolorosamente anche Umbria Jazz, che ha ospitato cinque volte il grande bluesman nelle passate edizioni. L'ultima volta fu nel 2011, quando il "blues boy", ormai ottantacinquenne, non versava in buona salute e aveva bisogno di una carrozzina per muoversi nel backstage. Sul palco, pero', volle salirci da solo e riusci' comunque a regalare ad un pubblico di fedelissimi che aveva riempito l'arena un concerto di quel puro blues, solenne e maestoso, che lo aveva fatto entrare nella storia della musica.

Se la voce accusava il peso degli anni, la maestria con cui pizzicava le sei corde della sua Gibson "Lucille" era invariata. Al resto provvedeva il carisma di una leggenda vivente della musica del nostro tempo, al quale in fondo chiunque suonasse una chitarra elettrica doveva qualcosa. Alla fine del concerto, King si frugo' nelle tasche e ne trasse un pugno di plettri da regalare al pubblico. Il simbolo dell'amore per il suo strumento.

Complessivamente, come detto, B.B. King e' stato cinque volte a Umbria Jazz, a partire dalla edizione 1982 che aveva segnato la rinascita della manifestazione dopo l'interruzione dovuta alle turbolenze degli anni 70. Partecipo' anche al festival del 1993, quando Umbria Jazz festeggio' i 20 anni di vita riprendendo la vecchia formula del festival itinerante per le piazze dell'Umbria. Infine, altre partecipazioni con concerti all'arena che nel frattempo era diventata la principale location della manifestazione perugina.
 

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