PERUGIA - L'emporio della carita' va vissuto come "uno spazio di accoglienza in cui l'ospite viene accompagnato in un percorso verso l'autonomia e non di mera assistenza alla persona-famiglia in disagio". E' quanto emerso dal primo confronto nazionale che si e' svolto a Roma per iniziativa della Caritas.

Vi hanno partecipato un centinaio di operatori e volontari giunti da tutta Italia. Dall'Umbria erano presenti le Caritas diocesane di Perugia, Terni, Foligno e Spoleto con i propri direttori o con i responsabili degli empori. "Un incontro - commentano gli operatori umbri in una nota della Caritas – molto proficuo e incoraggiante, che ha dato l'opportunita' di conoscere altre esperienze presenti un po' in tutta la Penisola". 

Con l'emporio - e' stato spiegato ancora - si supera anche il concetto dell'aiuto alimentare limitato alla distribuzione del pacco viveri, "dando piu' dignita' alle persone in difficolta' nel momento in cui hanno l'opportunita' di scegliere i prodotti, come se stessero facendo la spesa in un supermercato". 

Inoltre, e' emerso dall'incontro che l'emporio crea un maggiore coinvolgimento degli altri Uffici diocesani operanti nel sociale, dando vita a una rete animata da volontari "ben motivati e formati".

L'esperienza dell'Emporio della Caritas perugina ha contribuito alla giornata romana ponendo l'accento su temi riguardanti la semplificazione delle procedure burocratiche legate all'apertura e alla gestione degli empori. Da un punto di vista operativo, dare la possibilita' di snellire l'iter per il recupero e la successiva distribuzione dei generi alimentari invenduti. Nello specifico, la Caritas di Perugia ha fatto riferimento ai prodotti da forno come il pane, per il quale attualmente sono presenti "delle difficolta'" per il suo recupero. Proprio su questo aspetto e' stato annunciato, durante l'incontro, il varo di un manuale di corretta prassi igienica e sicurezza degli alimenti gestiti dalle organizzazioni caritative ai fini di solidarieta' sociale.

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