I pergolati spuntano ad Ottobre, come i funghi
Dai racconti di un mio amico sono venuto a sapere, con grandissima sorpresa, che ad Ottobre non spuntano solo i funghi, ma anche portici e pergolati.
La storia è grosso modo questa. C'era una volta, in prossimità di un nucleo urbano umbro, non più centro e quasi campagna, la cosiddetta edilizia rimediata, fatta un po' di ruderi preesistenti a tutte le leggi urbanistiche e un po' di capanne tirate su alla meno peggio, come fosse una baraccopoli in miniatura. I condoni, nel corso dei decenni hanno consolidato tale situazione. Il paesaggio intorno, pur essendo ameno, non corrisponde esattamente ad un monumento, quanto piuttosto a realtà simili in gran parte del centro Italia. I bandoni arrugginiti, ed il complesso informe, certamente niente hanno a che fare con quanto di bello natura e uomo hanno creato intorno. Tale situazione, pur essendo comune a molte altre, qualcuno ha deciso che doveva avere un controllo in più: non solo il Comune, non solo la Provincia, ma anche la Soprintendenza ai beni paesaggistici, la quale, fino ad oggi, non ha potuto fare altro che avallare quanto accaduto.
Ad un certo punto, in questa storia, arriva un proprietario di buone intenzioni, che ha voglia di trasformare una cubatura informe in un contenitore sensato e ordinato, se pur della stessa dimensione. Con grande pazienza comincia a dare corpo alle sue intenzioni facendo un progetto e sottoponendolo alle verifiche degli enti di controllo. Tra le sue volontà ha chiesto al progettista di inserire portici e pergolati. Ci stanno bene, movimentano la casa e fanno un po' d'ombra. Si tratta di pochi metri quadrati, del resto il recupero complessivo riguarda una piccola casetta ad un piano. Le norme permettono, bene: c'è spazio per un portico ed un pergolato.
Il progetto segue l'iter approvativo in Comune, il quale si limita, giustamente, a controllare il rispetto della valanga normativa cogente con il caso in questione; il progetto poi, nella valenza paesaggistica, ancora tutta da scoprire, passa al vaglio di Provincia e Soprintendenza. Il proprietario, a dire il vero, una domandina se l'è posta: casa mia, per piccina che tu sia, tu mi sembri una badia, ma questo che c'entra con l'interesse di una Soprintendenza? Non importa, il proprietario non comprende ma si adatta. Ma la storia gli riserva una sorpresa, qualcosa che lui, in mezzo secolo di vita, non aveva mai saputo.
I pareri arrivano tutti positivi, solo la Soprintendenza ha un dubbio, che vuole sia controllato dalla Provincia, la quale demanda al Comune; dovrà essere verificato che il pergolato non abbia fondazione fissa.
“Che si fa?” Chiede il proprietario. “Aspettiamo Ottobre”, gli risponde il tecnico, “speriamo che le colonne spuntino nel posto giusto”.
Paolo Felici
www.ediliziario.it




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