Il Museo Lungarotti porta all’Expo 27 reperti sulla storia del vino
TORGIANO - Con 27 opere rappresentative della cultura e della storia del vino, in un percorso artistico-visivo che conduce i visitatori di Expo a ripercorrere 5.000 anni di tradizione, la Fondazione Lungarotti (dell'omonima azienda vitivinicola umbra) partecipa a Expo.
Il Museo del Vino di Torgiano - ricorda un suo comunicato - e' stato recensito dal New York Times come "il migliore in Italia" per la qualita' delle sue collezioni, che saranno protagoniste dell'area Educational di "Vino, a taste of Italy", il padiglione del vino italiano, collocato all'incrocio tra il Cardo e il Decumano.
Sono 6 le sezioni dell'itinerario esplorativo progettato dalla Fondazione Lungarotti per accogliere i visitatori. Tra le opere presenti, la "Kylix" in ceramica (fine VI secolo A.C.) utilizzata nelle occasioni conviviali in epoca greca, etrusca e romana; il "Busto di Bacco" (Girolamo della Robbia, XVI secolo) che richiama al consumo moderato; il "Bevi se puoi" (Flaminio Fontana, 1575), la coppa nuziale ad inganno per i promessi sposi; e la "Bocca di canale", l'ingegnoso 'condotto' di epoca tardo-romana da cui il succo dell'uva pigiata dopo la vendemmia fluiva verso un recipiente sottostante.
Maria Grazia Marchetti Lungarotti, direttore della Fondazione e ideatrice del Museo, spiega che in questi mesi "sono stati selezionati dalle nostre collezioni di oltre 3.000 pezzi i reperti piu' rappresentativi e celebrativi, per consentire ai visitatori di conoscere cosa c'e' stato e cosa c'e' dietro ad una bottiglia di vino".

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