ASSISI - Un appello e un richiamo forte alla sua comunita', alla comunita' internazionale, al mondo islamico e al mondo della pace e' stato fatto dal vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, nel corso dell'ultima sessione sinodale in riferimento alle persecuzioni e uccisioni che si stanno perpetrando nei confronti dei cristiani.

"Il Sinodo ci sta concentrando sul cammino della nostra Chiesa particolare – dice monsignor Sorrentino - ma l'orizzonte rimane quello della Chiesa universale. E nella Chiesa oggi ci sono membra che stanno soffrendo piu' delle altre, perche' raggiunte da una persecuzione che sta facendo scorrere sangue in tanta parte del mondo e sta creando nuovi martiri. La nostra Chiesa di Assisi deve far sentire la sua voce. Purtroppo, nel panorama dell'opinione pubblica e' di scena il silenzio, o l'assuefazione, o la rassegnazione. La voce del Papa si e' fatta sentire con forza, invocando una attenzione fattiva della politica internazionale, ma, finora, con scarsi risultati. La prima attenzione deve essere espressa nella preghiera, ma poi anche nel tenere alto il livello di informazione e di coinvolgimento".

Nella sua riflessione monsignor Sorrentino sottolinea che "le soluzioni non sono facili, e le risposte armate, che sembrano a prima vista le piu' necessarie o le uniche efficaci, sono anche le piu' equivoche e le meno convincenti". "La storia degli ultimi decenni lo ha dimostrato - ha proseguito -, ma forse si possono cercare vie efficaci anche su altro terreno, a condizione che la comunita' internazionale trovi una rinnovata unita', e lo stesso mondo islamico faccia corpo nei confronti di questo fenomeno aberrante che si sta sviluppando nel suo seno, e che non va confuso con l'islam stesso. Assisi si pregia del titolo di citta' della pace, e qui accorrono, in diverse circostanze, uomini e donne di pace da tutto il mondo. Oggi pare che questo mondo di uomini della pace sia come nascosto, bloccato in uno strano silenzio. Noi Chiesa di Assisi, riunita in Sinodo, vogliamo unire la nostra voce a quella di Papa Francesco. Spero che nei prossimi giorni possiamo ancora una volta dare voce, in una iniziativa comune, ai tanti fratelli e sorelle che vedono soffocare nel sangue il diritto ad esistere e a proclamare la fede in Gesu' Signore. Anche per loro noi gridiamo: Gesu' e' il Signore, e chiediamo che si fermi l'ondata di persecuzione che sta devastando il cristianesimo del medio oriente e di altre regioni del mondo".

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