A Rai storia viaggio nella bellezza di Spoleto
ROMA - L'anno e' il 1962, il luogo e' Spoleto. Il critico d'arte Giovanni Carandente da' il via a un'iniziativa artistica senza precedenti in Italia, invitando ben cinquantatre tra i piu' noti scultori al mondo a esporre le loro opere tra le piazze e i vicoli della Citta' dei Due Mondi. Un evento straordinario che ha fatto di Spoleto un museo a cielo aperto con oltre cento sculture come racconta "Italia: viaggio nella bellezza", il programma di Rai Cultura realizzato in collaborazione con il ministero dei Beni e delle Attivita' Culturali e del Turismo, in onda lunedi' 20 aprile alle 22.00 ch. 54 del Digitale terreste e ch.23 Tivu'Sat e sul web.
Grazie alla collaborazione dei maggiori stabilimenti siderurgici italiani, arrivarono scultori come Consagra, Pomodoro, Moore, Calder, Manzu', che riuscirono a costruire un dialogo solo apparentemente complesso tra il patrimonio storico e artistico di un luogo celebrato da millenni e le ultimissime tendenze dell'arte contemporanea, in una celebrazione dell'universalita' e dell'atemporalita' di ogni autentico linguaggio estetico. Citta' d'arte dalla storia millenaria, preziosa per i Romani e trasformata in Ducato dai Longobardi, dopo essere stata punto di riferimento per i monaci e gli eremiti di tutta Europa, Spoleto conosce, in seguito alla nascita del Regno d'Italia, un periodo buio. Artefice della rinascita della citta' e' Giancarlo Menotti, che a partire dal 1958, con l'ideazione del Festival dei Due Mondi, regala a Spoleto quella che e' la sua attuale identita', facendone la sede di un'esperienza artistica unica e internazionalmente acclamata sin dal suo apparire.

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