Assisi/ L’assessore Bracco inaugura la mostra di Maceo Angeli
ASSISI - "Abbiamo voluto sostenere la realizzazione di questa mostra di Maceo Angeli perche' come Regione abbiamo ritenuto necessario volgere lo sguardo ad un artista che ha legato indissolubilmente l'opera alla sua citta' e alla sua regione. Una mostra nata anche dalla volonta' di riproporre alla sua citta' natale, Assisi, ed a tutta l'Umbria la conoscenza di un artista poliedrico che ha spaziato dalla ceramica, alla pittura, alla scultura, alla musica, dalla scrittura alla politica": e' quanto affermato dall'assessore regionale alla Cultura, Fabrizio Bracco, che ha inaugurato questa mattina ad Assisi, nelle sale del Palazzo del Monte Frumentario, la mostra "Tra sogno e ironia", dedicata a Maceo Angeli. Visitata in mattinata anche dalla presidente della Regione, Catiuscia Marini.
Finanziata quasi interament dall'assessorato alla cultura, la mostra vuole mettere in luce la forza creativa di un artista, apprezzato da alcuni, come Carlo Carra', e ignorato da altri, come Gerardo Dottori, e documenta tre periodi della produzione artistica di Maceo Angeli, dal 1961 al 1991, anno della sua morte.
"La mostra - ha proseguito Bracco - e' un omaggio all'artista e alla sua citta', che ha voluto onorarlo con un catalogo arricchito dagli interventi di persone che lo hanno conosciuto e ne ripropongono le opere, i materiali, gli scritti, gli opuscoli, le fotografie, oggetti familiari, che ci fanno entrare nella sua casa e nel suo laboratorio interiore, cosi' vicini al Monte Frumentario".
L'attento lavoro dei curatori permette di vedere i dipinti, le sculture, le ceramiche, i disegni, disposti in ordine cronologico, ma anche i testi dell'artista, tratti dai suoi diari e dall'epistolario, "come a volere accarezzare la sua intimita' collegandola all'opera". Il tutto in una ambientazione, quella delle sale del restaurato Palazzo del Monte Frumentario, i cui lavori - come ha ricordato l'assessore - sono stati per la maggior parte finanziati dalla Regione Umbria.
L'assessore si e' quindi soffermato sul forte rapporto tra l'artista ed Assisi, ma anche con tutta l'Umbria, ed in particolare le citta' di Terni e Spoleto. Un rapporto "interrotto" da Maceo Angeli che volle vivere le sue esperienze artistiche prima a Milano e poi a Parigi, periodo che visse come una sorta di "ripartenza" alla ricerca di nuovi stimoli intellettuali ed artistici.
"Questo rapporto - ha affermato Bracco - e' sempre stato per lui motivo di ispirazione e riflessione. E nelle sue tele si coglie proprio questa distanza ironica, accanto alla vicinanza appassionata ai luoghi, e agli ambienti, trasfigurati nella sua elaborazione pittorica".
Ricordando poi la "grande passione civica e politica" di Angeli, che fu anche esponente di spicco in Umbria del movimento pacifista e militante dell'allora Partito comunista italiano, Bracco ha sottolineato che "questa mostra puo' essere una occasione per rileggere criticamente l'intenso lavoro di Maceo Angeli, ma anche l'opportunita' per contribuire a una riflessione sull'arte del Novecento". "Che da qualche tempo - ha concluso - riflette criticamente su presupposti e prospettive

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