PERUGIA - Umanizzare la sanita' pubblicasignifica rispettare la dignita' della persona: questo in sostanza il concetto che e' stato messo al centro del seminario dal titolo "Umanizzazione nella sanita' pubblica, il caso del Santa Maria della Misericordia" che si e' svolto questo pomeriggio nella sala grande ''Triangolo'' dell'Ospedale di Perugia. 

Una umanizzazione "che riguarda si' i medici e gli infermieri - ha detto Antonio Margiotta, presidente del Centro di bioetica Fileremo di Perugia organizzatore dell'appuntamento - ma anche il paziente e i suoi familiari". Insomma, secondo quanto affermato nel corso del dibattito, "anche l'utente e non solo il professionista deve crescere per far migliorare il rapporto umano". "Bisogna mettere al centro del suo agire l'uomo – ha aggiunto Margiotta - cercando di favorire quell'umanizzazione che si instaura tra paziente, medico, infermieri, familiari del malato".

L'evento e' stato realizzato in collaborazione con la Cappellania dei Frati Minori dell'ospedale avvalendosi del patrocinio dell'Azienda ospedaliera di Perugia e della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. E proprio Walter Orlandi, direttore generale dell'Azienda ospedaliera, ha sottolineato che "l'umanizzazione migliore si puo' avere offrendo le prestazioni di assistenza sanitaria nel luogo piu' appropriato". "L'umanizzazione nella sanita' - ha poi proseguito Orlandi - non significa educazione e gentilezza ma metodologia scientifica che purtroppo non viene insegnata e per questo come ospedale siamo impegnati per risolvere i problemi nelle relazioni tra medici-infermieri e cittadini". 

Al S. Maria della Misericordia, per Orlandi, "si umanizza gia' dall'ospedale senza dolore ma per fare ancora un passo in avanti bisognera' misurare pure il dolore psicologico oltre a quello fisico". In questo modo, ha concluso il direttore generale, "si potra' fare dell'ospedale un centro di umanizzazione elevato".

Partendo dalla storia dell'ospedale di Perugia, riletta da Alberto Maria Sartore dell'Archivio di Stato di Perugia, durante il convegno, moderato dal giornalista Mario Mariano, si e' cercato inoltre di riflettere sulla missione della sanita' nella situazione economica e sociale attuale affrontando i problemi di natura etica, culturale, antropologica di questa tematica, anche con la testimonianza di alcuni addetti ai lavori.

"La sanita' e' un settore in cui l'economicita' della gestione deve essere finalizzata alla cura, alla dignita' e al rispetto del paziente come persona", e' stato detto nei vari interventi, tra cui quelli di Sabrina Bonomi, docente di economia civile a Firenze, Fabio Ermili, medico chirurgo bioeticista, Padre Bruno Ottavi, responsabile della Cappellania dell'ospedale di Perugia, Auro Caraffa, direttore della struttura complessa di ortopedia del S. Maria della Misericordia, Gabriella Carnio, responsabile del dipartimento professioni sanitarie e Gemma Miliani,sostituto procuratore della Repubblica di Perugia.

Quest'ultima, affrontando il tema dal punto di vista delle normative di legge, ha parlato della necessita' di una "alleanza terapeutica" tra paziente e medico. Tra questi due soggetti l'umanizzazione, ha spiegato Miliani, "e' lo strumento per instaurare l'empatia e per evitare la degenerazione del rapporto". "Si denuncia certamente sempre l'errore del medico - ha evidenziato infine il magistrato - ma molto spesso ci si lamenta anche del rapporto umano e per questo una migliore e costante umanizzazione puo' far diminuire contrasti e denunce".

Condividi