Mostre: "La Prima Guerra mondiale e l'Umbria" a Perugia
PERUGIA - La Grande guerra e la piccola Umbria, un rapporto ancora da approfondire a distanza di un secolo dall'entrata dell'Italia nel conflitto. Ci prova la mostra allestita dalla Fondazione Cassa di risparmio di Perugia nel palazzo Baldeschi, aperta oggi e visitabile fino al 2 giugno. La mostra si articola in due percorsi paralleli, uno dedicato a ricostruire il grande scenario nazionale e internazionale della prima guerra mondiale, l'altro rivolto a esplorare le implicazioni che lo stato di guerra ebbe sulla popolazione umbra, molte delle quali poco note nonostante fossero tutt'altro che secondarie. A partire dal fatto che, se il fronte di guerra era molto distante dal territorio umbro, il rapporto tra la popolazione e i chiamati al fronte fu, come mostrano i dati del ministero della Guerra, il piu' alto in assoluto, con l'impegno al fronte di 968 giovani ogni 1000 chiamati: in pratica l'intero contingente in eta' militare. Il nucleo centrale si fonda sulla mostra patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Struttura di missione, allestita lo scorso giugno al Vittoriano.
Il percorso si snoda attraverso diverse aree tematiche con l'esposizione di disegni, fotografie, giornali di trincea, abiti, manifesti, cartoline, diari, cimeli e materiali cinematografici e musicali. Ci sono i quadri dei "pittori di guerra" (molti spesso, i soli documenti di alcuni episodi e scenari bellici) e le immagini (all'epoca censurate perche' troppo realistiche) delle trincee, sonorizzate con musiche futuriste. Si ripercorre la propaganda di guerra, che in pratica nasce allora, e la vita quotidiana del paese, come il lavoro delle donne che mandavano avanti l'economia. L'apporto della regione al conflitto viene ricostruito attraverso l'esposizione di documenti storici originali e l'ausilio di moderne tecnologie.
Da un lato, dunque, gli eventi nazionali, attingendo a materiali conservati presso gli archivi dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano, dell'Istituto Centrale per il Catalogo Unico (il piu' grande archivio esistente sulla Grande guerra con ben 500mila fotografie ed 1 milione e mezzo di documenti) ma anche dell'Istituto Centrale dei Beni Sonori e Audiovisivi e dell'Istituto Luce - Cinecitta'. Dall'altro l'approfondimento dello spaccato regionale che si basa su materiali forniti da istituzioni, associazioni, enti e diverse realta' dell'Umbria. Sono in mostra fotografie originali dei caduti umbri durante la Grande Guerra, con i cimiteri di guerra, la Brigata Perugia, le commemorazioni al Milite Ignoto. Grazie ad un impianto espositivo che punta alla digitalizzazione dei materiali si puo' interrogare un database per ricercare i caduti del proprio territorio ed e' anche possibile consultare i fascicoli personali di ciascun combattente.
La mostra e' curata da Marco Pizzo, vice direttore del Museo Centrale del Risorgimento, e da Massimo Pistacchi, direttore dell'Istituto Centrale per i beni sonori e audiovisivi. Questo pomeriggio ci sara' l'inaugurazione ufficiale alla quale interverranno il presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, Carlo Colaiacovo, ed il presidente della Fondazione Cariperugia Arte, Giuseppe Depretis. Partecipera' anche Franco Marini, presidente del comitato storico scientifico per gli anniversari di interesse nazionale istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.
Franco Marini: la storia ci aiuta a guardare futuro
"Conoscere la nostra storia ci aiuta a guardare con serieta' e impegno al futuro". Sono le parole di Franco Marini, presidente del comitato storico
scientifico per gli anniversari di interesse nazionale istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Come annunciato, questo pomeriggio Marini ha partecipato alla inaugurazione ufficiale della mostra "La Prima Guerra mondiale e l'Umbria" e ha ricordato il lavoro del comitato, e non soltanto in occasione del centenario della Grande guerra:
"un istituto - ha detto - che si pone prioritariamente l'obiettivo di coinvolgere i cittadini ed in particolare i giovani sulle ricorrenze dei grandi avvenimenti che hanno riguardato il Paese". Marini ha anche sottolineato che e' importante interessare su queste riflessioni i territori, anche
quelli che come l'Umbria non hanno conosciuto direttamente il fronte, perche' dietro i nomi scolpiti nei monumenti delle piazze italiane ci sono storie di persone, di soldati e spesso di caduti.
Non solo, per Marini, "una rottura della storia", e' stata la prima guerra mondiale, ma e' anche motivo di indagine sul presente, perche' quegli eventi hanno "qualche legame con i fatti che viviamo oggi". A questo riguardo ha ricordato il monito di Papa Francesco. "Non sottovalutiamo i rischi di un nuovo grande conflitto - ha detto - che derivano da troppi focolai accesi".

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