UMBERTIDE - In tema di servizi socio sanitari Umbertide cambia intende aprire un confronto costruttivo utile a migliorare una offerta che nel territorio è storicamente di buon livello. “Rafforzare i servizi socio sanitari proposti – ha detto Alessia Bartolini, Consigliere di Umbertide cambia, in occasione del Consiglio Comunale monotematico convocato sul tema -  significa per noi applicare concretamente e non solo formalmente la logica della Unità di valutazione multidisciplinare (UMV), sintesi operativa del nuovo approccio integrato alla persona, significa potenziare l’ufficio di piano e la programmazione territoriale, determinando un rovesciamento del modello al quale fino ad ora siamo stati legati, significa definire i livelli essenziali di prestazioni (LEP), individuando l’insieme dei servizi indispensabili da offrire in maniera unitaria ed omogenea sul territorio, significa infine aprirsi alla progettazione europea”.

“Puntiamo alla promozione sociale della persona piuttosto che ad una logica assistenzialistica – ha aggiunto Bartolini -  ritenendo fondamentale sviluppare un sistema integrato socio sanitario in una dinamica di sussidiarietà orizzontale nella quale il cittadino diventa il fulcro della rete di protezione sociale. Riconosciamo l’importanza dell’intervento di rete, inteso come collaborazione tra i soggetti pubblici e privati che compongono il variegato mondo dei servizi socio sanitari, e promuoviamo l’idea di una pluralizzazione dell’offerta socio – educativa che, attraverso la rete, faccia incontrare il “curing” (la cura) proprio dell’approccio sanitario, ed il “caring” (mi prendo cura) che caratterizza l’approccio socio educativo. Crediamo appunto che tutto questo debba essere ancor più sviluppato in una dimensione d’ambito territoriale e attraverso un approccio sistemico e multidisciplinare”.

“Proprio per realizzare queste condizioni – ha detto la consigliera di Umbertide cambia – riteniamo necessario avviare un progetto pilota del sistema della qualità dei servizi socio educativi, perseguendo l’accreditamento dei servizi stessi, nonchè introdurre indici che valutino l’efficacia dei servizi. Occorre inoltre – sostiene Alessia Bartolini - valutare l’ipotesi di redigere non un bando unico per l’affidamento dei servizi, come tutt’ora avviene, ma un bando distinto per aree, a livello comunale, meglio ancora se a livello d’ambito territoriale”.

“Riteniamo infine necessario – ha concluso  Bartolini - sviluppare i temi dei Servizi al lavoro (SAL) per le fasce marginali, delle politiche familiari e per la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, delle politiche per gli anziani, delle politiche abitative, delle politiche contro la povertà e l’esclusione sociale, assenti anche nella programmazione regionale”

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