PERUGIA – "La Regione  è disponibile  a mettere a disposizione anche il proprio  patrimonio immobiliare  pur di scongiurare la chiusura degli uffici periferici di  Poste Italiane in Umbria": lo ha annunciato l'assessore regionale al patrimonio e riforme, Fabio Paparelli.

"Condivido pienamente e faccio mie – ha detto Paparelli -  le preoccupazioni espresse dall'Anci regionale e da alcuni parlamentari, oltre che dai sindacati, sulla drammatica situazione che si sta verificando in alcune zone rurali e montane a causa dell'imminente chiusura di uffici postali ritenuti ‘non produttivi'. Al fine di rivalutare alcune situazioni della provincia di Terni (Collestatte, Porchiano, Schifanoia e Capitone, Sugano, Melezzole) e della Provincia di Perugia (Castel Ritaldi, Annifo e Capodacqua, Perugia Piazza Partigiani, Sant'Egidio e Ripa, Villastrada e Gioiella, Collazzone) è necessario che, sulla base delle sollecitazioni ricevute da più parti, Anci e Regioni si attivino per  chiedere un incontro urgente con gli amministratori di Poste Italiane, affinché riconsiderino una  scelta che  impoverisce il tessuto socio-economico di tante realtà territoriali, in cui il presidio dei servizi postali rappresenta una necessità reale e sentita".

"In tal senso – ha concluso l'assessore -, affiancando l'iniziativa intrapresa oggi dal presidente dell'Anci regionale per aprire un confronto con la direzione generale del Centro Italia di Firenze, la Regione Umbria  si  dichiara pronta a fare la propria parte,  anche rendendo disponibile a tal fine il proprio patrimonio immobiliare".

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