"Mia figlia salvata dalla professionalità e dall'umanità dei medici degli ospedali di Foligno e Perugia": lo scrive il padre di una giovane colpita da emorragia celebrale (per la quale non ha riportato conseguenze) in una lettera di ringraziamento inviata al ministro della Salute Beatrice Lorenzin. "Affido a lei queste poche righe - spiega l'uomo - per renderla partecipe del grado di efficienza e professionalità delle due strutture sanitarie, pregandola cortesemente di estendere personalmente i mie ringraziamenti alla struttura ospedaliera S. Maria della Misericordia di Perugia, reparto terapia intensiva e neurochirurgia, e al pronto soccorso del San Giovanni Battista di Foligno".

La lettera è stata trasmessa per conoscenza al direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Perugia Walter Orlandi. "Mia figlia - scrive ancora l'uomo - è stata colpita da un emorragia celebrale. Il suo ricovero e le cure sono state fatte presso la struttura ospedaliera di Perugia, quella che risultava più vicina al momento in cui si è manifestato l'evento. Non finirò mai di ringraziare l'intera struttura, medici ed operatori sanitari, in particolare il reparto di terapia intensiva e quello di neurochirurgia, per la loro professionalità ma sopra tutto per l'umanità e la cortesia che ci hanno dimostrato in un così difficile momento della nostra vita. Se mia figlia è ancora in vita e non ha subito lesioni di nessuna sorta, è grazie al fatto che dalla prima assistenza avuta al pronto soccorso di Foligno abbiamo trovato un dottore eccezionale, per scrupolo e professionalità. Faccio notare che da i sintomi che mia figlia manifestava poteva essere tranquillamente trattata come un normale codice verde non di emergenza, il medico di guardia invece ha preso immediatamente in considerazione il caso e ha svolto i primi accertamenti ed ha diagnosticato con rapidità l'evento, permettendo anticipatamente di allertare la struttura di terapia intensiva di Perugia, che nella stessa nottata ha predisposto l'intervento che - conclude il padre - ha permesso a mia figlia di vivere".
 

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