Fondazione Fabbroni per sostegno associazionismo perugino
(Avi News) - Perugia – Volontariato e fundraising. Questi i due pilastri dell’associazionismo privato anche perugino del cui stato ha parlato la Fondazione Fabbroni, nata nel 2013 dal maestro artigiano Fernando Fabbroni e organizzatrice, fra l’altro, del festival Echogreen per lo sviluppo sostenibile dell’area lacustre del Trasimeno. Un appello alle istituzioni locali che giunge a seguito del caldeggiamento di due consiglieri comunali di Perugia per la raccolta fondi a favore della Fondazione Sergio per la musica, nata a seguito della scomparsa di Sergio Piazzoli. “Gesto lodevole non c’è dubbio – ha, infatti, spiegato Fabrizio Fabbroni, presidente della Fondazione – e che nella sfera personale di ciascuno troverà certamente riscontro positivo. Mi duole però sottolineare che un ruolo istituzionale quando esce dalla sfera personale, come in questo caso, con tanto di dichiarazioni, innesca il meccanismo della diseguaglianza, trovandosi tutte le fondazioni nella stessa situazione di dover attivare la raccolta fondi per il loro sostentamento”. “Un’amicizia personale – ha poi tenuto a precisare il presidente della Fondazione – mi ha legato a Sergio Piazzoli e in diverse occasioni si è discusso di collaborazioni. Con questo spirito muoviamo la nostra critica, augurando alla fondazione nata in memoria di Sergio un grandissimo successo”.
Con queste premesse la Fondazione Fabbroni muove il suo appello alle istituzioni anche in vista dell’attuale riforma del Terzo settore del Governo Renzi che ha messo a punto l’apertura della possibilità ai lavoratori in cassa integrazione di svolgere volontariato e l’aumento della detrazione fiscale per le donazioni spontanee, prevista nella Legge di stabilità, secondo cui per quelle effettuate a partire dal 2014 è possibile detrarre il 24 per cento su importi massimi di 2mila euro annui. “È importante considerare questo tipo di organizzazioni – ha concluso Eleonora Fabbroni – non come delle scatole vuote e ingrigite, ma come soggetti capaci di creare valore e sviluppo. Segue infatti la scia del Governo, proprio la nostra Regione Umbria che nell’ultimo bando per i tirocini formativi retribuiti non ha incluso solo le imprese, ma anche le organizzazioni proprio del Terzo settore, aumentando così le opportunità per i giovani. È chiaro per tutti che Perugia deve cambiare. Serve equità di merito e di gestione della cultura che sia unitaria e integrata e valorizzi ogni soggetto che si impegna in essa. Confido, quindi, che i nostri amministratori e rappresentanti istituzionali del Comune di Perugia pongano un’attenzione più equa alle organizzazioni culturali della città, affinché si creino le condizioni per fare di Perugia, non una città culturale come tante ce ne sono in Italia, ma la Città della Cultura, senza scadenze e senza date. Per sempre”.
Maria Cristina Costanza

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