ASSISI – La Capogruppo Democratici e Popolari per Assisi, Claudia Travicelli, si unisce alle Regioni che chiedono al Governo un passo indietro sull'introduzione del bollo per le auto storiche fra i 20 e i 30 anni di età ed al riguarso sostiene che “gli organi di Governo e la Regione Umbria hanno avuto troppa fretta nel licenziare un provvedimento, a mio avviso, controproducente. Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Puglia Liguria e provincia autonoma di Trento  si sono già opposte alla riscossione della tassa. Invece, con il voto del 22 Dicembre 2014 il Consiglio regionale dell’Umbria ha deliberato che in Umbria  non esiste più l’esenzione del bollo per i veicoli di particolare interesse storico e che quindi torneranno a pagare il bollo pieno, pari ad un  costo triplicato rispetto ai precedenti”.

“Vorrà dire – osserva ancora Travicelli - che l’introduzione del bollo per le auto ultra ventennali, dovrà purtroppo contribuire a rimpinguare la casse  delle Regioni, data la legge di stabilità 2015  e l’abrogazione dei commi 2 e 3 della legge 342/2000 che permette infatti alle Regioni di fare pagare il bollo ‘normale’ alle auto di interesse storico che abbiano fra i 20 e i 30 anni di età. Con questa mia interpellanza urgente, sono a richiedere all’Amministrazione Comunale di Assisi e al Sindaco Claudio Ricci,di unirsi al coro chiedendo al Governo e alla Regione Umbria di mantenere l’esenzione per le ‘20enni’ perché  il provvedimento costringe molti proprietari a rottamare il proprio veicolo per evitare di pagare un bollo così elevato”.

“Va ricordato – prosegue -, che i promotori della legge erano partiti da un’ipotesi di 3-4 milioni di veicoli ultraventennali esonerati dal pagamento della tassa di possesso,in  realtà i numeri sono ben diversi e minori, su tutto il territorio nazionale  risulta che siamo  circa  375.000 veicoli”.                                     

E’ bene quindi che si chieda al Governo e alla Regione Umbria di ritornare sui loro passi, cercando un confronto serio tra di loro e le tante associazioni di categoria poiché si ritiene che l’introduzione del bollo creerà una forte perdita nel settore dei restauri, nella manutenzione e nei raduni, “un’indotto prezioso che coinvolge anche tutte le attività artigianali che si prendono cure delle varie manutenzioni di questi preziosi mezzi, beni che appartengono ad una storia, ed hanno un valore culturale e fanno parte della nostra vita e sono nel cuore dei loro proprietari”.

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