Recuperata la chiesa di Sant'Agata. Ricca di affreschi e di curiosità
Elio Clero Bertoldi
PERUGIA - Un’altra perla recuperata. La chiesetta di Sant’Agata, in via dei Priori, riaprirà al culto giovedì, festa della Santa, con una cerimonia celebrata dal cardinale Bassetti, ma sarà disponibile anche per iniziative culturali (musica sacra, mostre sacre, convegni). L’annuncio lo ha dato monsignor Fausto Sciurpa che ha presentato in anteprima alla stampa perugina la chiesa restaurata (almeno in buona parte), dopo sette anni di lavori e ha aggiunto che l’edificio resterà aperto in inverno solo la mattina (9-12.30), ma nelle stagioni più clementi anche nel pomeriggio. Per il godimento, in particolare, dei turisti oltre che dei fedeli. Il tutto in attesa che venga messo a punto l’impianto di videoregistrazione a sicurezza e a tutela del patrimonio interno.
La chiesetta (ampliata tra il 1290 e il 1315) é un piccolo gioiello: a cavallo del 1300 in cambio dell’abbattimento della chiesa di San Severo (necessaria per fare spazio il palazzo dei Priori) il Comune autorizzò l’ampliamento di una piccola cappella, del 1100, dedicata appunto a Sant’Agata (morta il 5 febbraio 251), martire e protettrice contro i terremoti, le eruzioni, ma anche dei costruttori di campane, dei tessitori, dei vetrai, delle lattanti (fu seviziata e torturata con il taglio dei seni, poi guariti). Una Santa siciliana contesa tra Palermo e Catania, dove fu uccisa.
La chiesetta é in stile gotico-francescano e i cicli pittorici che l’abbellivano (e in parte l’abbelliscono ancora) sono di scuola umbro-senese (pittori allievi, cioè di Simone Martini e Pietro Lorenzetti) e in parte erano stati ricoperti da affreschi di epoca barocca. Splendido l’affresco della crocifissione che campeggia sull'altare e il ciclo a sinistra dell’abside in cui, su quattro registri, compaiono le storie di San Severo e di Sant’Agata e le immagini di San Bartolomeo e di San Biagio seviziato con lo scuoiamento. Delicatissima l’immagine di una Madonna, recuperata, in basso, su una delle colonne di destra.
Splendidi e anche storicamente interessanti gli affreschi (più tardi), a destra dell'ingresso, con le stimmati di San Francesco e il Cristo triforme (curiosità) e sulla contro facciata San Bernardino da Siena e un santo ancora ignoto. Suggestive le volte su cui sono ricomparsi due personaggi in cattedra, probabilmente padri della chiesa.
I lavori sono stati resi possibili grazie ai finanziamenti statali post sisma 1997, della chiesa locale, della Cei, della fondazione Cassa di Risparmio. Si attendono tuttavia altri benefattori per recuperare in pieno i cicli pittorici.
La chiesa é consacrata e resterà una rettoria autonoma, anche se in concreto sarà una sorta di dipendenza della cattedrale di San Lorenzo.

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