Rischio idrogeologico. Galgano (SC): Umbria al nono posto 'black list' italiana
“Sembra impossibile che, nel ventunesimo secolo, ad ogni ondata di maltempo che colpisce l’Italia segua il tragico bollettino di frane, smottamenti, alluvioni e slittamenti di intere porzioni di collina – come accaduto proprio sabato in Calabria, Basilicata e Campania – con danni importanti ad infrastrutture e centri abitati e la conseguente evacuazione di intere famiglie che, in poche ore, vedono spazzati via da pioggia e neve, i sacrifici di una vita. Sembra impossibile che siano 6.631 – stando ai dati resi noti da Eurospes e Corpo Forestale dello Stato – i Comuni ad elevato rischio idrogeologico ovvero il 10% della superficie del nostro Paese e che ci siano 5,8 milioni di italiani esposti a questo rischio. Sembra impossibile ma purtroppo è la fotografia dell’Italia ed è per questo che è fondamentale investire risorse per prevenire i dissesti idrogeologici”.
A ribadirlo è la deputata di Scelta Civica, Adriana Galgano che, mercoledì scorso insieme al collega Matarrese, ha presentato in commissione Ambiente un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi nella quale si chiede che i fondi attivati dal Piano Junker, a livello europeo, vengano destinati anche al finanziamento dei progetti legati alla prevenzione e al contenimento del dissesto idrogeologico.
“Non c’è regione nel nostro Paese – continua la parlamentare – che non sia interessata dal rischio idrogeologico. Basta guardare i rapporti dell’Ance piuttosto che i dati messi a disposizione dai ministeri, per rendersi conto che ci sono milioni di italiani che, potenzialmente, vedono messa a rischio la loro incolumità ad ogni ondata di maltempo. Soltanto in Umbria, il 10,6% della superficie complessiva è catalogato come area a forte rischio ponendo il nostro territorio al nono posto nella ‘black list’ stilata dall’Ance. Una questione importante, dunque, - evidenzia Galgano – e che comporta pesanti ripercussioni anche in termini di spesa con gli Enti locali che, a fronte della carenza di risorse, hanno progressivamente ridotto le voci in bilancio relative alla prevenzione e alla manutenzione del territorio”.
“In questo quadro le risorse che saranno attivate dal Piano Junker potrebbero rappresentare un’occasione imperdibile – fa notare la deputata di SC – per affrontare in modo specifico la questione del dissesto idrogeologico prevenendo tragedie che, ancora una volta anche in questi giorni, sono annunciate e vogliamo restino tali senza dover tornare a confrontarsi su questo tema soltanto quando si fa la conta dei danni”.

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