Anno giudiziario Perugia/ Questore Gugliotta: l’ammonimento è un buon strumento
PERUGIA - Intervento del questore di Perugia Carmelo Gugliotta in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario nel capoluogo umbro, che ha delineato l'istitutodell'ammonimento ed evidenziato "gli aspetti positivi di ricaduta su tutto il sistema, non solo giudiziario".
Per il questore, l'ammonimento "e' una delle misure interdittive di carattere amministrativo dell'autorita' di pubblica sicurezza ed e' un atto di prevenzione che, per la sua immediatezza, costituisce una estrinsecazione pratica ed efficace dell'attivita' di pronto intervento e soccorso pubblico demandata alla pubblica sicurezza ed in particolare alla Polizia di Stato". E' di competenza del questore del capoluogo di provincia che ha la facolta' di procedere a irrogare la misura anche di iniziativa nei casi della cosiddetta violenza domestica.
"L'impianto normativo, di regola, consente l'intervento dell'autorita' di pubblica sicurezza - ha spiegato Gugliotta - quando essa venga attivata dalla vittima, ancora prima che per gli stessi fatti sia stata proposta querela ed attivata l'azione penale. Il provvedimento interviene cosi' in un momento in cui del fatto non e' stata interessata l'autorita' giudiziaria e, al contempo, svolge un'azione generale di prevenzione in quanto tende a scongiurare il verificarsi di eventuali fatti piu' gravi".
"L'istituzione dell'ammonimento - ha detto ancora il questore di Perugia - viene a sanare una grave carenza per la quale in passato, di fronte a fatti non particolarmente gravi sotto il profilo giuridico, vi era un 'buco nero' nel quale venivano inghiottiti episodi di diverso disvalore, da quelli non particolarmente allarmanti a quelli piu' acuti, spesso anche tragici. Per impedire questi fatti precedentemente non vi erano forme intermedie ed efficaci di dissuasione e di controllo. L'istituzione dell'ammonimento si pone in un contesto sociale, rilevabile da numerosi fatti di cronaca nazionale, che attesta una grave recrudescenza dei reati contro la persona, in particolare nell'ambito familiare, nonostante l'introduzione dello specifico reato e l'incremento delle pene edittali".
Per Gugliotta "anche Perugia non fa eccezione". "Innanzi a questo quadro d'insieme, nell'anno trascorso - ha aggiunto -, si e' intrapresa un'intensa attivita' di verifica e di controllo su tutte le situazioni rilevanti, aumentando cosi' in maniera esponenziale il numero dei provvedimenti adottati che sono passati da nove a ben 45. A cio' si e' affiancata una costante e continua verifica sul possesso delle armi, tant'e' che si e' proceduto al loro ritiro in via di urgenza ogni qual volta si sia appalesata una potenziale minaccia in capo alle vittime con le quali l'autore era in relazione. Venendo ad esaminare la casistica, nella stragrande maggioranza delle ipotesi ci si e' trovati di fronte a condotte persecutorie occasionate da pregresse situazioni affettive che si sono evolute in termini conflittuali e non consensuali. Solo in pochi casi le condotte commesse gravitavano su circostanze che hanno avuto, quale fatto scatenante, vertenze di carattere economico o commerciale”.
“La stragrande maggioranza degli autori delle condotte persecutorie e' di sesso maschile – ha spiegato anche Gugliotta -, tanto che soltanto due episodi di stalking risultano essere stati posti in essere da donne. L'identikit dello stalker puo' individuarsi nell'ex coniuge, o comunque in chi, legato in passato da vincolo sentimentale, non riesce ad elaborare l'abbandono; spesso e' gia' gravato da difficolta' relazionali o disturbi psichici, si abbandona a manifestazioni violente o comunque ossessive tali da ingenerare nella vittima un grave stato di ansia e di paura al fine di
indurla a cambiare radicalmente le proprie abitudini di vita”.
Secondo il questore di Perugia, “Tali comportamenti si concretizzano in telefonate continue, appostamenti, invio di messaggi in maniera compulsiva,pedinamenti, visite sui luoghi di lavoro, tentativi di entrare in contatto in modo molesto con le persone vicine, ed altri analoghi episodi piu' o meno reiterati. Tanti sono i sintomi che vanno analizzati e ponderati: dalle minacce alle violenze fisiche vere e proprie, alla loro escalation, alle situazioni economiche e occupazionali, ai problemi finanziari e relazionali, all'uso e all'abuso di sostanze stupefacenti o alcooliche, ai veri e propri disturbi mentali. Trattasi di un settore dell'attivita' di polizia particolarmente delicato e impegnativo, di recente potenziato. I risultati a tutt'oggi sono positivi, tanto che sono molto rari i casi di recidiva successiva al richiamo ammonitorio, nell'ordine del 10%, vista anche la severita' della legge che prevede l'obbligatorieta' dell'arresto e la procedibilita' d'ufficio in caso di reiterazione nei comportamenti, dopo che l'ammonimento e' stato irrogato".
Per il questore "nel complesso, lo strumento dell'ammonimento risponde ad una sentita esigenza di prevenzione e consente all'autorita' di pubblica sicurezza di utilizzare un efficace strumento di tutela sociale che si coniuga perfettamente con gli altri strumenti di prevenzione previsti dal nostro ordinamento".
"Le ricadute positive derivanti dall'introduzione dell'ammonimento - ha aggiunto - sono diverse e meritevoli di particolare menzione. Tra le piu' significative: si tratta di uno strumento azionabile senza particolari formalismi, talvolta anche d'ufficio; dispiega i suoi benefici effetti con speditezza agendo immediatamente sull'autore, soddisfacendo al contempo e con celerita' l'esigenza di giustizia sostanziale di cui e' portatore la vittima; non ingolfa il sistema giudiziario, costituendo, piuttosto, uno straordinario strumento deflattivo, agendo prima che sia esercitata l'azione penale; incide quale efficace deterrente; difatti, l'autore solitamente non e' un criminale comune, e gia' l'avvio del procedimento nei suoi confronti determina la presa di consapevolezza che i suoi comportamenti sono usciti dalle mura domestiche e sono ormai noti alle autorita', per cui propende ad evitare di andare oltre con le sue condotte; non essendo un provvedimento che crea precedenti penali o pendenze giudiziarie, lo strumento dell'ammonimento puo' essere considerato dall'autore come il male minore e, conseguentemente, potrebbe non indurre a far aumentare l'astio nei confronti del richiedente; infine, costituisce un istituto che dispiega i suoi effetti sulla convivenza civile e si traduce - ha concluso Gugliotta - in un ulteriore strumento di crescita della nostra societa' che cerca, sempre di piu', di tutelare e proteggere i piu' indifesi e i piu' deboli".

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