Anno giudiziario/Procuratore Galati:lo Stato tiene grazie a magistrati e polizia
PERUGIA - "La magistratura ha sempre operato per bonificare la rilevante parte marcia della societa', per cui ripeto con orgoglio: se lo Stato democratico ha tenuto e continua a tenere lo si deve alla magistratura e alle forze dell'ordine". Ci va giù pesante il procuratore generale presso la Corte d'appello di Perugia, Giovanni Galati, intervenendo all'inaugurazione dell'anno giudiziario nel capoluogo umbro. "Su questo pero' - ha aggiunto - c'e' poca attenzione, quasi fastidio, in quanto il potere politico e' ben cosciente di essersi distinto, in questi anni, esclusivamente per la sua assenza, con la conseguenze supplenza del potere giudiziario, che ha tenuto sempre fede al suo impegno, anche se continuamente oggetto di critiche ed attacchi ingiustificati".
Galati ha poi sottolineato nella sua relazione come il legislatore, invece di "prestare doverosa attenzione alle vere riforme legislative che inciderebbero positivamente", si preoccupa solo delle ferie dei magistrati e della responsabilita' civile. "Riducendo le ferie di quindici giorni - ha detto Galati - si e' voluto rappresentare i magistrati come nullafacenti e lo si e' fatto intervenendo anche con battute spiritose di contenuto offensivo", ma "deridere la magistratura, porta esclusivamente alla perdita del valore delle regole". Sulla responsabilita' civile dei magistrati, per Galati "si continua ad affermare falsamente che sia stata richiesta dall'Europa, ma non esiste nessun obbligo in tale senso".
"Si dimentica e si e' italiacamente dimenticato - ha sostenuto il pg - che dalla fine degli anni Settanta a oggi la magistratura, con l'ausilio delle forze dell'ordine, ha operato in maniera determinante, anche con il sacrificio della vita da parte di alcuni per il rispetto della legge e per il
mantenimento della democrazia in Italia".
Galati si e' anche soffermato sul tema della prescrizione. Sostenendo la necessita' di cambiare le norme che la regolano. "La prescrizione - ha detto - e' la spinta primaria che rende conveniente delinquere e, per tale ragione, dovrebbe smettere di decorrere dopo il rinvio a giudizio".
Secondo il procuratore generale, poi, "si rende necessaria una depenalizzazione massiccia, che costruisca un diritto penale minimo e punisca con sanzioni amministrative la gran parte delle violazioni".

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