ORVIETO - Umbria Jazz Winter numero 22 ha chiuso questa sera con un bilancio che, per quanto emerge dagli organizzatori, e' molto soddisfacente e saluta con un'ultima giornata piena di musica.

Il popolo del jazz invernale oggi si e' ripreso, senza fretta, dai veglioni di Capodanno e dai concerti che hanno aperto il 2015 in una Orvieto dal cielo terso ma freddo. Anche se nella notte in parecchi hanno sfidato il gelo per ballare con la musica dei Funk Off davanti al maxischermo all'aperto, visto che i concerti al chiuso, dentro il Palazzo del popolo, erano esauriti.

Due gli appuntamenti piu' importanti in programma oggi: il concerto gospel pomeridiano nel Duomo, dove si è celebrata la messa della pace (il coro e la band erano quelli di Davell Crawford) e la passerella del jazz italiano premiato dal referendum della rivista Musica Jazz. I vincitori si esibiranno alle 21 al teatro Mancinelli.

Il festival questa edizione e' durato sei giorni, uno in piu' rispetto al passato, ed ha registrato parecchi sold out.

I dati ufficiali parlano di un incasso di trecentomila euro per complessivi ventimila spettatori paganti. Tanta gente per le strade di Orvieto, e buoni affari per alberghi e ristoranti, con il solito festoso clima della citta'' durante Umbria Jazz.

Musicalmente, da sottolineare sono il tributo ai 50 anni di A Love Supreme, ad opera di Joe Lovano e Chris Potter, e la sorpresa Jo Batiste, esponente di spicco della nouvelle vague di New Orleans, ma molto buona e' risultata l'offerta del jazz italiano, con protagonisti Danilo Rea, Paolo Fresu, Quintorigo, Giovanni Guidi, e con progetti musicali intelligenti e spesso originali.

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