(di Silvia Lambertucci) (ANSA) - ROMA - Venti musei dotati di autonomia speciale, che si aggiungono alle due soprintendenze gia' autonome di Roma e Pompei, con le due new entry della Gallerie Nazionali delle Marche e dell'Umbria. Ma anche diversi accorpamenti fra gli istituti, a Roma, per esempio dove Palazzo Barberini e Palazzo Corsini diventano le 'Gallerie Nazionali d'arte antica di Roma', o a Firenze, dove alle Gallerie degli Uffizi viene assegnato un intero percorso di musei da Palazzo Pitti al Giardino di Boboli.

Firmato oggi dal ministro Franceschini, e' operativo il decreto che rivoluziona l'assetto e l'organizzazione dei musei statali italiani. "L'Italia volta pagina", commenta fiero il ministro. Di fatto, dopo l'annuncio e le polemiche della scorsa estate, la riforma, da oggi, entra nel vivo

Subito dopo le nomine dei nuovi direttori generali del Mibact che si attendono gia' da ieri (alla lista preparata dal ministero della cultura e sulla quale sono scoppiate le polemiche manca solo il timbro del ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia) e con l'arrivo in particolare del nuovo direttore generale dei Musei (si fa il nome di Ugo Soragni, attuale direttore regionale del Veneto, mentre e' data per certa la bocciatura dell'attuale dg Valorizzazione Anna Maria Buzzi, sorella di Salvatore Buzzi) potra' partire il bando pubblico internazionale per la ricerca di nuovi direttori manager. La pubblicazione e' attesa entro il 9 gennaio 2015, come ha annunciato anche il premier Matteo Renzi, tanto che per quella data il governo si e' gia' assicurato uno spazio pubblicitario sull'Economist.

Ma non saranno i direttori manager le sole novita'. Perche' con il decreto di riforma, i musei statali verranno svincolati dalla soprintendenze (che si occuperanno di tutela del patrimonio e di ricerca in connessione con l'universita') dovranno dotarsi di un proprio statuto e avere un bilancio, un consiglio di amministrazione, un comitato scientifico, un collegio di revisori dei conti, nonche' rientrare negli standard qualitativi fissati dal direttore generale dei musei. Oltre al fatto che nell'organizzazione dei musei entrano per la prima volta ufficialmente tra le aree funzionali il 'marketing' e
'fundraising'.

Gli accorpamenti toccano gli Uffizi, la Galleria Estense, le gallerie nazionali d'arte antica di Roma, il Museo Nazionale del Bargello (che comprende Cappelle Medicee, la Chiesa e il Museo di Orsanmichele, Museo della Casa fiorentina antica-Palazzo Davanzati, Museo di Casa Martelli). Ma anche
Paestum (dove nel parco archeologico confluiscono l'area archeologica e i due musei, quello archeologico nazionale e quello Narrante di Foce Sele); il Polo Reale di Torino; la Pinacoteca di Brera (che ha assegnata la Biblioteca Braidense); la Reggia di Caserta (acquedotto Carolino-Giardino all'Inglese, Oasi San silvestro, Palazzo Reale, Parco del Palazzo Reale).

Da una parte i 20 musei autonomi - Galleria Borghese; Gallerie degli Uffizi; Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma; Gallerie dell'Accademia di Venezia; Museo di Capodimonte; Pinacoteca di Brera; Reggia di Caserta;Galleria dell'Accademia di Firenze; Galleria Estense di Modena; Gallerie Nazionali d'arte antica di Roma; Galleria Nazionale delle Marche; Galleria Nazionale dell'Umbria; Museo Nazionale del Bargello;
Museo Archeologico Nazionale di Napoli; Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria; Museo Archeologico Nazionale di Taranto; Parco archeologico di Paestum; Palazzo Ducale di Mantova; Palazzo Reale di Genova; Polo Reale di Torino - dall'altra gli altri musei statali riuniti in poli museali, uno per regione, alcuni che diventano realta' enormi come quello del Lazio (43 musei da Castel Sant'Angelo alla Certosa di Trisulti di Collepardo) altri piu' contenuti.

Franceschini e' convinto: "Grazie a questo significativo cambiamento dell'organizzazione del sistema museale e al forte investimento sulla valorizzazione che ne consegue – commenta soddisfatto il ministro - il patrimonio culturale torna ad essere al centro delle scelte di governo".

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