PERUGIA - Giovani musicisti alla ribalta hanno chiuso in bellezza la V Rassegna “Cori di Solidarietà”, il consueto appuntamento di beneficenza organizzato dalla sezione Umbria di Reach Italia con il patrocinio dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Perugia. Brillantemente condotta da Donatella Miliani, giornalista del quotidiano “La Nazione”, la manifestazione si è svolta sabato scorso presso il Teatro degli Istituti Maschili O.N.A.O.S.I. all’insegna di tanta buona musica al servizio dell’impegno solidale.

Il ricavato della serata infatti è stato destinato al progetto “S.O.S. Scuole – Strutture Ora Sicure” per finanziare interventi di manutenzione delle scuole Reach in Malì, Niger, Burkina Faso, Congo, Katanga e Guinea Bissau. L’evento musicale, che si è avvalso anche del Patrocinio Morale dell’O.N.A.O.S.I. si è aperto con l’esibizione del Coro del Liceo Ginnasio “A. Mariotti” diretto dal Maestro Franco Radicchia e accompagnato al pianoforte da Alessia Cecchetti. Il gruppo vocale ha esordito con i natalizi “Pastori” di De Marzi e “Oh Holy Night” di Adam, per poi spaziare da Dowland (Come Again) a Mozart (I Notturni “Luci Care” e “Se Lontan Ben Mio”) e concludere infine con la suggestiva “An Irish Blessing” di Moore, con esecuzioni equilibrate, nitide e curate nelle dinamiche grazie all’esperta e valente guida di Franco Radicchia.

Di seguito è salito sul palco il Claudia Aliotta Jazz Sextet, formazione composta da pregevoli strumentisti come il pianista Manuel Magrini, il sassofonista Lorenzo Bisogno, il chitarrista Matteo Parretta, il bassista Pietro Cavallucci e il batterista Lorenzo Brilli, i quali hanno accompagnato in perfetto affiatamento la cantante Claudia Aliotta e si sono distinti per l’alto livello musicale dei loro interventi solistici. L’ensemble ha proposto un programma monografico dal titolo “Good Morning Irene” – Il Jazz degli anni Quaranta attraverso le musiche di Irene Higginbotham”, un progetto creato dall’Aliotta che mira alla riscoperta delle composizioni della musicista americana che esordì come songwriter nel 1940 con “Harlem Stomp” interpretato da Louis Armstrong.

Fra brani tipicamente swing (This Will Make You Laugh e That Did It, Marie) e appassionate ballad come “No Good Man” e “Good Morning Heartache” (entrambe interpretate per la prima volta da Billie Holiday nel 1946 e fra i suoi brani preferiti), la cantante ha saputo gestire con abilità le diverse modalità di interpretazione con una vocalità fresca, gradevole e ricca di sfumature, sfoderando un’adeguata grinta in “Mean and Evil Blues”. La serata si è conclusa all’insegna del rap con l’applaudita esibizione di Kendan, interprete ed autore tarantino, affiancato sul palco da Late ‘O, che ha scandito con energia e pulsante ritmo i suoi “F.F.” e “Hogan”.  Interessante elemento di rottura e di novità per la rassegna, Kendan ha voluto anche offrire un elemento di acuta riflessione con la sua “Perugia, Capitale della… “ apprezzato brano attraverso cui ha polemizzato con intelligenza sull’immagine distorta che a volte i media hanno dato della città.

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