Nell’udienza di venerdì, oltre a Michele Spaccino, nipote di Roberto, è stato sentito anche suo fratello gemello Paolo. La sua ricostruzione di quella terribile notte differisce dalle altre per un particolare di massima importanza: al suo arrivo alla villetta di Compignano la porta della camera dei bambini è aperta. La stessa porta sua moglie Valeria l’aveva trovata chiusa. I due, dopo Roberto, sono secondo le testimonianze rese, i primi ad entrare in casa dopo l’avvenuto omicidio di Barbara.
Secondo le psicologhe è possibile che i bambini quella notte abbiano visto o udito qualcosa. Questo spiegherebbe la dolorosa consapevolezza che un disegno del piccolo Filippo, fatto a casa della nonna Simonetta Pangallo, pochi giorni dall’omicidio di Barbara ha svelato. Il disegno ritraeva, infatti, la mamma in cielo. In quel momento i bambini non erano stati ancora informati della morte della madre, di cui sapevano soltanto che era stata ricoverata in ospedale.
Entrambe le cognate, Valeria e Claudia, che quella sera si occuparono di portare via i bambini dalla villetta affermano che, in sostanza , i bambini non possono aver visto niente del caos in soggiorno, in quanto il piccolo in braccio stava ancora dormendo, mentre il grande che camminava da solo aveva la testina nel grembo della zia. Secondo la nonna, Rita Alunni Proietti, tuttavia entrambi i nipotini erano in braccio alla zie.
IR
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