ASSISI - Si e' conclusa oggi ad Assisi la 33/a edizione di "Primo Piano sull'autore – Rassegna del cinema italiano" dedicata a Giuseppe Tornatore, con la consegna del premio Meccoli-Speciale 100 anni e dei riconoscimenti Domenico Meccoli-Scriveredicinema.

Il premio Meccoli-Speciale 100 anni (ideato per il centenario della nascita di Domenico Meccoli) e' stato assegnato a Vito Attolini, Lorenzo Codelli, Jean A. Gili, Massimo Giraldi, Simone Fittuccia, Enrico Lancia, Fabio Melelli, Domenico Monetti e Luca Pallanch e Claudio Siniscalchi, Pasquale Cuzzupoli. 

I riconoscimenti assegnati dalla giuria del premio Domenico Meccoli-Scriveredicinema sono i seguenti, secondo quanto riferisce una nota dei promotori: Premio alla Carriera, Gian Piero Brunetta; Giornalista televisivo, Tommaso Ricci; Giornalista Cinematografico, Oscar Cosulich; Giornalista radiofonico, Pierpaolo La Rosa e Rocco Giurato; Periodico specializzato, Best Movie; Magazine on-line, Cinemagazine online; Libro sul cinema di autore italiano, "Il cinema di Claudio Gora", a cura di Emiliano Morreale; E-book sul cinema,
"Ma il cinema risolve", di Antonio Ferraro.

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Nel futuro di Giuseppe Tornatore potrebbe esserci un film su Ulisse e sulla saga del suo ritorno a Itaca. A rivelarlo, lo storico e critico cinematografico Giampiero Brunetta nel corso della giornata conclusiva della 33/a edizione di "Primo piano sull'autore - Rassegna del cinema italiano" dedicata proprio al vincitore del Premio Oscar con "Nuovo Cinema Paradiso".

"E' un desiderio che mi ha rivelato lo stesso Tornatore", ha detto Brunetta nel corso di un convegno dal titolo "Giuseppe Tornatore, cinema, passione e sogno".

All'incontro hanno partecipato anche il premio Oscar Ennio Morricone, Arturo Paglia - che ha prodotto "La migliore offerta" e produrra' anche il prossimo film di Tornatore, "La corrispondenza" - il produttore Guido Lombardo e Massimo Cristaldi, che ha incentrato il suo intervento - riferisce una nota dei promotori della rassegna - sulla travagliata storia di "Nuovo Cinema Paradiso" e sul ruolo, in questa vicenda, del padre Franco.

"Il suo orgoglio - ha detto - gli impediva di ammettere che il budget del film, oltre 4,5miliardi di lire, era un rischio troppo grande. Ma voleva fare questo film che fu all'inizio un bagno di sangue da cui ci riprendemmo solo dopo le vittorie a Cannes e all'Oscar".

Nel corso del suo intervento, Walter Veltroni ha osservato che nel cinema di Tornatore "c'e' la storia, l'Italia, una grandissima cultura cinematografica, la memoria, perche' senza memoria siamo tutti come uno schermo bianco, c'e' epica, c'e' il racconto, c'e' il sogno e, infine, c'e' un profondo senso del tempo che e' l'elemento unificante del tutto".

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