ASSISI - C'e' attesa e curiosita' nella comunita' del Sacro convento di Assisi (una settantina di frati, di una ventina di nazionalita') per il "Francesco" di Liliana Cavani che verra' trasmesso da Rai 1 lunedi' e martedi'.  

"Saremo tutti davanti alla tv - dice padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa - attenti a cogliere i momenti della vita del Santo, cosi' come verranno visti e tradotti in parole e immagini dalla regista. C'interessa, in particolare, la lettura che verra' fatta dei principi che hanno guidato la testimonianza umana e spirituale di Francesco: la ricerca della pace, il rispetto del Creato, la scelta della poverta', vissuti alla luce del Vangelo. Questo nuovo film della Cavani su Francesco, il terzo, rappresenta comunque un segno della straordinaria attualita' del messaggio del Santo di Assisi".

Nella sala tv del Sacro convento ci sono tutte le videocassette dei film realizzati sulla storia e la figura del Poverello. In una ipotetica classifica un "posto particolare" nella comunita' francescana - secondo quanto spiegato dalla stessa - ce l'ha finora il "Fratello Sole, Sorella Luna" di Franco Zeffirelli. "I frati lo vedono sempre con grande emozione", sottolinea padre Fortunato.

 

Cavani,"Francesco, intellettuale autentico e moderno"

(di Nicoletta Tamberlich)  (ANSA) - ROMA - "Francesco e' l'unico intellettuale autentico che abbiamo, autentico pensatore sulla questione finanza ed economia. Oggi il suo pensiero e' attualissimo, un messaggio importante anche per le nuove generazioni. Lui odiava il denaro, perche' il denaro divideva e produceva guerra".

Liliana Cavani nel momento in cui al soglio pontificio c'e' Papa Francesco, torna a rileggere la figura del poverello di Assisi nel film tv in due puntate in onda su Rai1 lunedi' 8 e martedi' 9 dicembre in prima serata (prodotto e realizzato da Claudia Mori Ciao Ragazzi!- Rai Fiction, in collaborazione con Bayerischer Rundfunk) e si confronta per la terza volta, dopo il film Tv del 1966 (con Lou Castel) e il lungometraggio del 1989 (con Mickey Rourke), con l'intensa vicenda del Santo di Assisi interpretato questa volta dall'attore polacco Mateusz Kosciukiewicz  (nominato Shooting Star 2014 al Festival di Berlino). Nel cast internazionale Sara Serraiocco indossa i
panni di Chiara, Vinicio Marchioni e' Elia, Benjamin Sadler il Cardinale Ugolino e Ludwig Blochberger Innocenzo III.

Perche' confrontarsi per la terza volta con la vita del poverello di Assisi? "E' una delle storie piu' belle. Dante quando ne parla quasi esaurisce le parole di encomio. Ne capisce la modernita', la potenza. Lo spunto e' stato quando l'Einaudi mi chiese di fare un libro su Francesco. Allora uno scrittore mi mando' 100 domande. E a quel punto mi sono detta: io sono una regista, faccio film, e' un modo per raggiungere piu' persone. Il suo esempio e messaggio, fondato su una nuova e rivoluzionaria interpretazione del Vangelo, si concentra in particolare su concetti cardine: pace, condivisione, fratellanza e solidarieta'  che oggi piu' che mai sono la base di una indispensabile
riflessione per tutti". Il fatto originale, aggiunge la regista, "e' che Francesco non va in  cerca del prossimo per cambiarlo con l'intento utopistico di creare cosi' un mondo buono e perfetto.
Solo chi prova simpatia puo' suscitare simpatia. La missione di Francesco e' efficace perche' a ogni persona e ogni creatura che incontra sembra ripetere: 'Tu sei gia' mio fratello, tu sei amato da Dio'".

La Cavani parla anche di Chiara: "E' un'intellettuale dell'epoca, ha scritto moltissimo, parlava in latino. Fa il digiuno della fama per ottenere il privilegio della poverta'''.  In una scena del film Francesco ripete ''parlami, parlami''.

Lei Cavani che si e' sempre professata laica con gli anni si sente oggi una cercatrice di Dio? La risposta: "Sono laica e tale rimango. Anche Francesco in fondo era laico. I processi interiori sono liberi come il vento". La regista poi racconta: ''Alcune persone dopo aver visto i precedenti film su Francesco sono diventati frati''.

In Francesco compare un personaggio poco esplorato, Elia, interpretato da un intenso Vinicio Marchioni: ''l'ho incontrato - spiega Cavani- in passato leggendo alcuni testi. Bisognerebbe fare un quarto Francesco per affrontare del tutto il personaggio di Elia: dopo la morte di Francesco diventa consigliere di Federico II, beccandosi due scomuniche. E Chiara riesce a fargli togliere le due scomuniche''.

Il racconto abbraccia vari periodi della vita del santo: la giovinezza e la prima conversione nel 1206, il processo che gli infligge il padre, la nascita del nucleo storico della Fraternitas e la partenza per la Terrasanta, fino ad arrivare alla scrittura delle regole e alla morte, affrontando il problema dell'eredita' del suo messaggio nell'interpretazione diversa che ne daranno Chiara ed Elia.

Claudia Mori spiega: ''avevo un'idea di Francesco superficiale, retorica. Francesco ha messo in pratica nella quotidianita' il Vangelo. Oggi e' attuale, a livello internazionale. Due sono i messaggi: la pace e la fratellanza". Il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta fa notare: "il discorso sulla poverta', l'idea di allontanare il denaro da se stesso, il recupero della figura femminile nei Vangeli, la rinuncia agli orpelli dell'esteticita'.
Ci voleva coraggio per fare questo film perche' piu' degli altri Francesco questa storia interpreta l'idea di scandalo insita nel Vangelo. Non e' la rappresentazione olografica di un santo, ma di una storia scomoda. Quando il progetto mi fu presentato, nel 2012, erano passati 23 anni dal secondo film. C'era Papa Benedetto''.

 

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