ROMA - "Chiediamo che il Governo si impegni per la promozione delle citta' che puntano a valorizzare i loro asset culturali. Serve un piano unico che metta assieme  Destinazione Italia, Programma Italia 2019 e Capitale italiana della cultura per evitare che l'intera operazione venga vanificata dalle complessita' burocratiche". Cosi' la senatrice di Scelta Civica Linda Lanzillotta, promotrice di una mozione votata dall'intero Senato per la promozione delle citta' candidate a capitale europea in un'interrogazione urgente al Ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini.

"Nel decreto cultura - scrive la parlamentare - si prevedeva che, con decreto ministeriale da emanare entro il 30 settembre 2014, fosse adottato il Programma Italia 2019 e fosse istituita la Capitale italiana della cultura. Mentre la parte sul Programma Italia 2019 non e' stata ancora attuata e' stata approvata dalla Conferenza unificata una bozza di decreto ministeriale sulla Capitale italiana della cultura che prevede per il 2015 di attribuire il titolo collegialmente ai comuni compresi nella lista dei finalisti per il titolo di Capitale europea della cultura 2019 non vincitori: Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna, Siena. E, per questo, si stanzia 1 milione di euro complessivo, appena 200mila euro per ogni citta'. Un'altra norma per la quale si attende ancora il decreto attuativo e' l'articolo 13 comma 24 del decreto-legge 145/2013 ("Destinazione Italia") che prevede uno stanziamento fino a 500 milioni di euro per interventi di valorizzazione delle citta'".

"E' questa parcellizzazione dei fondi e dei relativi progetti che proprio non va - spiega Lanzillotta - Invece di valorizzare le citta' puntando ad un intervento coordinato si e' scelto di spezzettare i pochi finanziamenti previsti in diversi rivoli che pero' cosi' non serviranno a nessuno".

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