La denuncia fatta in questi giorni dal Garante dei detenuti rispetto alle condizioni di vita di alcuni detenuti della casa di reclusione di Spoleto, ma anche l'azione messa in atto dagli stessi detenuti, impongono una riflessione complessiva sul sistema penitenziario, sugli strumenti e sulle modalità trattamentali utilizzate al fine della rieducazione e della prevenzione secondaria della popolazione.

Per affrontare nel merito e senza fraintendimenti la complessità della questione e per  garantire un superamento di questa fase critica che sta vivendo la casa di reclusione di Spoleto, riteniamo fondamentale un ascolto reciproco tra il Garante e la Direzione del Carcere, un confronto che nasca dal riconoscimento reciproco, fughi le ambiguità e i pregiudizi e invece ripristini, nel solco dei protocolli nazionali e della legge regionale che ha istituito la figura del Garante, una fattiva collaborazione. Ripristinare un corretto clima serve a tutti, a partire dai quei lavoratori operatori penitenziari che ogni giorno affrontano  una molteplicità di conflitti.

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