Arte: "non è perduto" il gesso canoviano danneggiato a Perugia
PERUGIA - "Nonostante i gravi danni, non e' affatto perduto", il bassorilievo impropriamente noto come "gesso" di Canova (in realta' realizzato con una miscela di polvere di marmo, grassello di calce e colla caseina), raffigurante "L'uccisione di Priamo" andato in frantumi nell'agosto dello scorso anno in seguito a un incidente avvenuto durante operazioni di movimentazione dell'opera nell'Accademia di belle arti di Perugia.
Il grande manufatto, attualmente in fase di restauro, non si e' infatti polverizzato, proprio in virtu' dei materiali con i quali e' stato realizzato, riferisce in una nota l'Accademia che continua a monitorare con attenzione le fasi del restauro, affidato alle mani esperte del restauratore Daniele Angellotto di Firenze, individuato su indicazione della soprintendenza per i Beni culturali dell'Umbria per aver gia' restaurato molte opere di Canova.
L'opera e' gia' ampiamente riassemblata: un'ampia percentuale della superficie e' stata infatti gia' ricostituita, seppure non ancora fissata; come in un puzzle si e' confermato che le figure sono largamente integre e le lacune, minime, riguardano principalmente le parti non a rilievo.
Le moderne tecniche digitali in 3D stanno aiutando le fasi del restauro per l'allineamento dei frammenti, grandi e piccoli, e la realizzazione del supporto in fibra di carbonio.
Una ditta lombarda specializzata sta passando allo scanner progressivamente tutta la superficie e svolge confronti in digitale con un bassorilievo gemello.

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