(di Manuela Tulli) (ANSA) - ASSISI - La famiglia e' il "soggetto portante" della vita sociale ed e' "irresponsabile indebolirla creando nuove figure" che "confondono la gente". Queste forme altro non sono che "un cavallo di Troia" per arrivare a "scalzare" la famiglia, quella vera. E' un monito contro le nozze gay uno dei primi passaggi della Prolusione del presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Angelo Bagnasco, che ha aperto ad Assisi la 67/a Assemblea dei vescovi.

Parlando della famiglia, il cardinale ha sottolineato chiaramente: i figli "non sono al servizio del desiderio degli adulti" e "hanno diritto ad un papa' e una mamma". "Le nuove famiglie gia' esistono", commenta Roberto Speranza del Pd; mentre il presidente del partito Matteo Orfini assicura che il governo andra' "assolutamente" avanti con il percorso verso le unioni civili.

Al centro dei lavori dell'assemblea Cei, da oggi e fino a giovedi' 13 novembre, la formazione dei sacerdoti e il Papa in un messaggio ha ricordato che "non servono preti clericali il cui comportamento rischia di allontanare la gente dal Signore ne' preti funzionari che, mentre svolgono il loro ruolo, cercano  lontano da Lui consolazione". E allora vanno bene i sacerdoti che stanno sempre accanto alla gente perche', ha avvisato Bergoglio citando Tolstoj, "separarsi per non sporcarsi con gli altri e' la sporcizia piu' grande".

Bagnasco ha parlato della famiglia ma anche dei problemi del Paese. E ha invitato a "rifondare la politica" chiedendoci "chi siamo e chi vogliamo essere" (perche' la crisi in Italia e in Europa non e' solo "economica" ma anche "culturale") e soprattutto "ascoltando le sofferenze".

Un appello poi per quello che e' il problema centrale del Paese, la mancanza di occupazione. "Si sta perdendo una generazione", dice preoccupato l'arcivescovo di Genova parlando dei "rassegnati al non lavoro", i giovani. E allora "ci auguriamo che si ragioni non solo in termini di finanza ma innanzitutto di produzione e sviluppo assicurando che il patrimonio industriale e professionale di riconosciuta eccellenza possa rimanere saldamente ancorato in casa nostra".

Dall'Italia al mondo. Bagnasco, appena tornato da una missione a Gaza, ricorda le persecuzioni che vivono i cristiani in Terra Santa, in Medio Oriente ma anche in altri Paesi, come il Pakistan. Definisce "genocidio" quello che stanno vivendo i cristiani in molte parti del mondo, rilevando che la loro "presenza scomoda" provoca "connivenze internazionali". "Noi non possiamo tacere", ha sottolineato.

Infine un passaggio su quella che sara' la questione al centro dei lavori dell'assemblea di Assisi, la vita e la formazione dei sacerdoti. Da una parte il calo delle vocazioni, dall'altra scandali come la pedofilia hanno talvolta reso fragile la figura e il ruolo del prete. "Le difficolta' derivanti dalla diminuzione del clero o da altre situazioni dolorose le conosciamo e le affrontiamo con la nostra responsabilita' di Pastori", ha assicurato il Presidente dei vescovi italiani.

Plaudono al discorso di Bagnasco le associazioni cattoliche, Ncd e il Forum della associazioni familiari. Deluso invece Aurelio Mancuso, presidente di Equality che si batte per i diritti degli omosessuali: "E' ora che anche i cattolici italiani usino un vocabolario nuovo".

Condividi