Elio Clero Bertoldi

 

PERUGIA - Bel successo nel Castello di Bratislava della mostra “Gli Etruschi di Perugia". Molto ammirati gli 85 reperti esposti. Tra i pezzi più ammirati la battaglia dei Grifi contro gli Arimaspi.

É su un’urna ellenista del III secolo avanti Cristo che campeggia, infatti, l’immagine più antica che si conosca del Grifo, simbolo amatissimo di Perugia e dei perugini ed in particolare dai tifosi di calcio biancorossi.

Sul bel manufatto un ignoto artigiano di 23 secoli fa ha scolpito un mito greco sul travertino - proveniente dalle cave di Santa Sabina - e cioé la battaglia dei Grifi contro gli Arimaspi. Questi ultimi, secondo la tradizione greca, sarebbero stati uomini giganteschi e monocoli (come il ciclope Polifemo, per intenderci, anche se qui sono riprodotti con entrambi gli occhi), che volevano impossessarsi del tesoro delle miniere d’oro del Nord (questi guerrieri abitavano la Scizia, un territorio dell’attuale Russia meridionale). A guardia dell’oro, nascosto sui monti Rifei, erano posti i Grifi, metà leoni e metà aquile, che respinsero fieramente e vittoriosamente l’assalto dei ciclopi.

Ora questa urna é esposta tra gli 85 splendidi reperti che sono stati inviati a Bratislava per illustrare la storia de “Gli Etruschi di Perugia”. Il Grifo campeggia su tutta la scena: dei tre Arimaspi rappresentati,  uno giace a terra morente, un secondo viene aggredito col rostro e con l’artiglio e sta già per soccombere, il terzo (sulla sinistra) é ancora in piedi, ma sembra intenzionato a darsi alla fuga. 

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