PERUGIA - E' morto Renato Sellani, figura di spicco del jazz italiano. Lo annuncia Umbria Jazz, di cui e' stato per anni "presenza imprescindibile". La manifestazione, sottolineano gli organizzatori in una nota, "perde un amico, la musica, un musicista straordinario". 

Classe 1926, Sellani ha suonato con alcuni dei piu' grandi artisti del mondo, da Billie Holiday a Chet Baker fino a Lee Konitz. Da qualche giorno e' uscito l'album 'Glad there is you', per l'etichetta Ponderosa Music&Art, in cui il musicista ha ripercorso i brani piu' significativi della sua carriera, tra originali e standard.

"Ha suonato fino all'ultimo", ricorda Umbria Jazz. "Era nel programma della prossima edizione di Umbria Jazz Winter a Orvieto. Lo ricordiamo con affetto per quel suo modo di fare sempre in bilico tra serieta' e ironia, per il suo amore incondizionato per la musica e per averci regalato negli anni centinaia di concerti indimenticabili".

Memoria storica del jazz italiano - il pianista si e' spento a 88 anni. Cerri: "Aveva una vitalità trascinante
(di Marisa Alagia) (ANSA) - Meno di un mese fa, il 13 ottobre, il suo nome era in cartellone al Piccolo Teatro Studio di Milano. 'Glad there is you piano solo concerto', il titolo dell'appuntamento esclusivo per ascoltare dal vivo Renato Sellani, 88 anni, maestro del jazz italiano, morto ieri dopo una breve malattia. "Era una di quelle persone con cui si stava bene, con cui ho condiviso tanti anni e tanta amicizia, un uomo dalla vitalita' trascinante", lo ricorda con emozione un altro grande jazzista, Franco Cerri, milanese, 88 anni pure lui.
Nato a Senigallia (Ancona) l'8 gennaio del 1926, Sellani arriva a Milano nel 1958 invitato proprio da Franco Cerri. A Milano ha occasione di incontrare tutti i grandi del jazz. Suona con Billie Holiday, Chet Baker, Lee Konitz. E con artisti di altro genere come Mina, Marisa Terzi. Ma Sellani e' anche compositore. Scrive le musiche di 'Aspettando Godot' di Samuel Beckett, per la regia di Walter Pagliaro, per il Piccolo di
Milano, e di 'Puntila e il suo servo Matti' di Bertolt Brecht per lo Stabile di Torino. Per anni non salta un appuntamento con Umbria Jazz. "Una presenza imprescindibile - lo ricordano gli organizzatori della manifestazione -. Era nel programma della prossima edizione di Umbria Jazz Winter a Orvieto: lo ricordiamo con affetto per quel suo modo di fare sempre in bilico tra serieta' e ironia, per il suo amore incondizionato per la musica e per averci regalato negli anni centinaia di concerti indimenticabili".
Con Cerri l'amicizia gia' consolidata si era trasformata in un grande sodalizio artistico. Cerri alla chitarra, Sellani al piano. "Insieme abbiamo registrato tanti dischi molti anni fa, ci volevamo bene - ricorda Cerri -. Aveva una vitalita' tutta sua, ma sentivamo la musica alla stessa maniera, ci volevamo bene, era un persona con cui era facile andare d'accordo".
Insieme Cerri e Sellani avevano suonato l'ultima volta l'11 agosto in Toscana. "Una serata davvero piena di simpatia", ricorda Cerri. Poi Sellani aveva messo in cantiere la sua ultima produzione, l'album 'Glad there is you' per l'etichetta Ponderosa Music&Art, ripercorrendo i brani piu' significativi della sua carriera, tra originali e standard. Un ventina di giorni fa lo aveva presentato al Piccolo. "Purtroppo quel
giorno io non stavo bene e non sono potuto andare a sentirlo - ammette emozionato Cerri -. Questo sara' sempre un mio grande
rammarico e dispiacere".

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