Pedalando per la libertà. Ricordo di Gino Bartali
PERUGIA - Negli anni a cavallo della seconda guerra mondiale, quasi a dimenticare un poco le amarezze e le preoccupazioni del presente, gli italiani avevano come balsamo due sport, entrambi seguitissimi: il calcio e il ciclismo. Ma se il calcio era, già da allora, uno sport ricco (pur essendo lontano dalle follie che oggi ben conosciamo) il ciclismo era, per definizione, uno sport povero e popolare, cui si poteva assistere senza pagare il biglietto e senza lambiccarsi sulle regole, solo scendendo ai bordi della strada per attendere i corridori, e il loro passaggio coloratissimo e veloce.
Uno degli eroi del ciclismo dell'epoca fu Gino Bartali e il personaggio apparteneva a quella schiatta “maledetti toscani”: ruvidi, scontenti, in polemica con gli altri e con se stessi, per i quali “gli è tutto sbagliato, gli è tutto da rifare”, come suonava una delle sue frasi più famose.
E fra la storia e la leggenda si colloca la ricostruzione del ruolo che Bartali avrebbe svolto fra il 1943 e il 1944 nell'organizzazione clandestina attiva nel triangolo Firenze-Perugia-Assisi, le cui strade sembra che egli percorresse più volte per recapitare messaggi, documenti e salvacondotti tesi a sottrarre gli ebrei dalla persecuzione nazi-fascista. Cattolico praticante, ma con un padre socialista che gli aveva insegnato il valore del lavoro, Bartali fu anello di collegamento di una rete che comprendeva il vescovo assisiate mons. Nicolini, il parroco di Sant'Andrea in Porta Santa Susanna don Vincenti, il tipografo Brizi.
Per ripercorrere idealmente la staffetta che Ginettaccio compiva da Perugia ad Assisi nascondendo nella canna della sua mitica bicicletta le carte contraffatte che avrebbero consentito la salvezza dalla deportazione e dalle camere a gas di tante persone innocenti, è stato organizzato – a cura della Regione Umbria e del Comune di Assisi – un evento che celebrerà allo stesso tempo il settantesimo anniversario dalla Liberazione e il centenario delle nascita del campione. Venerdì 31 ottobre alle ore 17,30 si comincerà a Perugia con una conferenza presso l’Associazione Porta S. Susanna nella Sala Santa Chiara (adiacente al parcheggio Pellini e con ingresso libero) avente per tema Da Perugia ad Assisi pedalando per la libertà nel ricordo di Gino Bartali, cui parteciperanno Andrea Bartali figlio di Gino e autore di un libro sulle gesta del padre, Paolo Mirti, giornalista e scrittore e Marina Rosati, responsabile del Museo della Memoria di Assisi.

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