Teatro/ Gli Spazi scenici di Arnaldo Pomodoro esposti al Caos fino al 18 gennaio
TERNI - "Quando ieri sera sono arrivato e ho rivisto la mia Lancia di luce mi sono complimentato con me stesso. Sembra nata sul posto, e' stato bello ritrovarla": diciannove anni dopo la creazione dell'opera che e' diventata un simbolo per Terni, Arnaldo Pomodoro torna in citta' e lo fa non solo come scultore e ideatore di architetture, ma anche come inventore di progetti scenici.
Si intitola infatti "Arnaldo Pomodoro. Spazi scenici e altre architetture" la mostra, a cura di Antonio Calbi, che da oggi fino al 18 gennaio prossimo sara' aperta al pubblico al Caos.
L'allestimento e' stato presentato in anteprima oggi dall'artista. Accanto alle sculture e ai progetti architetturali piu' suggestivi, scenografie, modellini, costumi creati per il teatro, la danza e la musica documentano 50 anni di lavoro di Pomodoro, impegnato anche nella reinvenzione dello spazio scenico.
"Queste opere le amo tutte - ha spiegato - sono tutte figli miei. Sono molto contento perche' qui c'e' quasi tutto il meglio del lavoro che ho fatto. Il teatro e' sempre stato per me un sogno che ho seguito e su cui ho fantasticato, permettendomi di materializzare la visionarieta'".
Tra le opere esposte, si va dalla Caterina di Heilbronn di Kleist con la regia di Luca Ronconi alla trilogia dell'Orestea di Emilio Isgro' da Eschilo sui ruderi di Gibellina. Nella seconda sezione architetturale, invece, sono presenti tra gli altri il progetto del nuovo cimitero di Urbino, non realizzato, e quello della cantina-scultura Carapace di Bevagna, altro simbolo del legame di Pomodoro con l'Umbria. "Una terra – ha sottolineato - in cui sono venuto sin da ragazzo".
La mostra e' stata promossa e realizzata da Regione e Comune di Terni in collaborazione con la Fondazione Arnaldo Pomodoro.
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Sculture, scenografie, modellini, costumi creati per il teatro accanto alle opere e ai progetti architetturali più suggestivi. La mostra, cura di Antonio Calbi, promossa e realizzata da Regione Umbria e Comune di Terni, in collaborazione con la Fondazione Arnaldo Pomodoro. rivela un Arnaldo Pomodoro ancora poco conosciuto: un inventore di spazi per il teatro, la danza, la musica e di originali opere architetturali.
Il teatro ha rappresentato per Pomodoro, sin dagli esordi del suo lavoro, un ambito privilegiato di sperimentazione: non si tratta della semplice trasposizione in scena di un linguaggio, di una estetica e di una poetica, bensì di considerare la scena un vero e proprio laboratorio di invenzione di ambienti, vere e proprie “drammaturgie dello spazio”. “L’esperienza teatrale -dice Pomodoro- mi ha aperto nuovi orizzonti e mi ha incoraggiato e persino ispirato a sperimentare nuovi approcci e nuove idee per le sculture di grandi dimensioni perché il teatro mi dà un senso di libertà creativa: mi permette di materializzare la visionarietà”.
L’esposizione documenta cinquant’anni di lavoro attraverso altrettanti progetti, fra spazi scenici e architetture: dalla tragedia greca al melodramma, dal teatro contemporaneo alla musica, attraverso sculture, scenografie, modellini e disegni, ma anche costumi e oggetti di scena. Si va dalla Caterina di Heilbronn di Kleist, sul Lago di Zurigo nel 1972 con la regia di Luca Ronconi, alla trilogia dell’Orestea di Emilio Isgrò da Eschilo sui ruderi di Gibellina, messa in scena tra il 1983 e il 1985, con la regia di Filippo Crivelli, fino alle rappresentazioni classiche del Centenario dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico (INDA) al Teatro Greco di Siracusa nel maggio 2014.
Se la prima sezione dell’esposizione racconta la reinvenzione dello spazio scenico, la seconda documenta alcuni tra i più significativi progetti e opere architetturali: dal progetto per il nuovo cimitero di Urbino -non realizzato- alla Sala d’Armi per il Museo Poldi Pezzoli di Milano, fino all’environment Ingresso nel labirinto che ha preso forma nei sotterranei dell’edificio ex Riva Calzoni di via Solari a Milano, già sede espositiva della Fondazione Arnaldo Pomodoro.
Il rapporto di Arnaldo Pomodoro con l’Umbria inizia nel lontano 1962, quando Giovanni Carandente lo invita a partecipare all’esposizione “Sculture nella città”: la Colonna del viaggiatore esposta al pubblico durante la quinta edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto è stata in seguito donata alla città. È poi la volta di Terni, nel 1995, con l’opera Lancia di luce, concepita per Piazza del Popolo con la volontà di sintetizzare, in un unico simbolo, l’idea dell’evoluzione tecnologica e la pregnanza storica e sociale che le acciaierie hanno significato per la città di Terni. Il più recente intervento è del 2012, con il Carapace, la cantina-scultura commissionata dalla Famiglia Lunelli per la Tenuta Castelbuono di Bevagna, perfettamente integrata nel paesaggio umbro.
Dall’11 ottobre 2014 al 18 gennaio 2015
orari di ingresso: da martedì a domenica, ore 10.00 – 13.00 / 16.00 – 19.00, lunedì chiuso.
Prenotazioni visite guidate e itinerari 0744 285946
Seguici su Twitter con l’hashtag #ArnaldoPomodoroTerni e sul sito web http://caos.museum

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