PERUGIA - A conclusione di un anno molto impegnativo, Gerardo Dottori torna nella terra d'origine con una mostra a San Gemini (27 settembre - 12 ottobre), dopo che le sue opere futuriste sono state esposte, nel corso del 2014, in prestigiose sedi a Roma (la Galleria Russo), New York (il Guggenheim), Londra (la Estorick Collection). L'esposizione si inserisce nel programma della Giostra dell'Arme.

"L'interpretazione futurista della citta' e del Paesaggio" e' il suo titolo: per la prima volta a Palazzo Vecchio verranno esposte sintesi di citta' italiane e paesaggi inediti, affiancati da alcuni capolavori di proprieta' del Comune di Perugia e della Fondazione Cassa di Risparmio, oltre che di privati. 

Quarantadue i lavori esposti tra dipinti, disegni e opere seriali. Per San Gemini, e' un ritorno, perche' in questa citta' si tenne nel 1975 l'ultima mostra personale di Dottori vivente.

Oggi se ne e' parlato in una conferenza stampa che si e' svolta a Perugia, a Palazzo Donini, alla quale hanno partecipato gli assessori alla cultura della Regione e del Comune di Perugia, rispettivamente Fabrizio Bracco e Teresa Severini, il sindaco di San Gemini, Leonardo Grimani, ed il curatore della mostra, nonche' uno dei massimi esperti del pittore perugino, Massimo Duranti.

 "Un 'mostrismo' di Dottori? - ha detto Duranti - No, quelle che si sono svolte nel 2014 sono state tutte mostre diverse per contenuti e temi. Su Dottori c'e' ancora tanto da approfondire, ed ogni esposizione e' un ulteriore tassello di conoscenza". In ogni caso, non di sola pittura si parla, perche', come ha riferito lo stesso curatore, ci sono piu' di 120 lettere tra Dottori e Marinetti nel periodo 1920-1944, e rappresentano un importante materiale per la conoscenza del movimento futurista.

Sia Bracco che Severini hanno sottolineato le forti radici umbre del pittore. Citando Capitini, Bracco lo ha definito "un provinciale aperto", e Severini ha ribadito che il paesaggio cui fa riferimento la mostra e' proprio il paesaggio umbro, "a misura d'uomo e non ancora fortemente antropizzato".

Dopo la mostra, le opere del Comune di Perugia faranno ritorno a Palazzo della Penna, dove sono esposte in permanenza, e per quel giorno, ha anticipato l'assessore Severini, si pensa ad organizzare un evento ad hoc.

 

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