PERUGIA - R-esistenze, ovvero la Resistenza al nazifascismo e le esistenze che in Umbria, nel biennio 1943-'44, furono cambiate da quegli eventi: la mostra inaugurata oggi a Palazzo della Penna (che in seguito sara' riproposta a Terni) racconta anche degli uomini che scelsero la via della montagna, ma non solo.

La accurata ricostruzione dell'Istituto di storia dell'Umbria contemporanea restituisce una regione lacerata dal passaggio del fronte nella quale di intrecciano storie civili e militari, sacrifici ed eccidi, gente comune che soffre le difficolta' quotidiane di una guerra crudele. Una mostra esaustiva e particolareggiata, come l'ha definita il presidente del consiglio comunale, Leonardo Varasano, che affronta un tema complesso su cui "per tanti anni si sono addensate animosita' e conflitti di parte". "Ma ora tutto cio' – per Varasano, che cita Pirandello ed il ruolo della storia – va messo da parte".

Il racconto che ne esce, ha detto la presidente della Regione, Catiuscia Marini, e' anche il racconto di tante persone che hanno reagito e si sono messe a disposizione, per esempio i tanti religiosi che salvarono ebrei dalle persecuzioni, o gli operai ternani che difesero la loro fabbrica come simbolo del futuro. Anche tanti martiri, come quelli di Gubbio e di tante altre parti dell'Umbria.

Una mostra, infine, come ha spiegato il presidente dell'Isuc, Mario Tosti, tecnicamente innovativa, che per rivolgersi ad un pubblico di giovani fa largo uso di interviste, video, musica. Una sorta di anticipazione delle manifestazioni in programma peril 2015, settantesimo anniversario della Liberazione.

 

 

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