PERUGIA – Un progetto molto rafforzato, con una dimensione europea più sviluppata, il concept riformulato e un nuovo slogan. Così il progetto finale di Perugia 2019 è stato presentato alla stampa martedì 9 settembre nella sede della fondazione Perugiassisi 2019. I contenuti del secondo dossier, quello conclusivo che, come indicato dalla commissione, doveva essere incentrato sul programma culturale e sugli eventi previsti per il 2019, sono stati illustrati dal presidente di Perugiassisi 2019 Bruno Bracalente, insieme al direttore artistico Arnaldo Colasanti, al sindaco di Perugia Andrea Romizi e di Assisi Claudio Ricci e l'assessore regionale alla cultura Fabrizio Bracco. Con questo progetto, depositato al Mibact venerdì 5 settembre, composto da 115 pagine, tradotte anche in inglese, "Perugia con i luoghi di Francesco d'Assisi e dell'Umbria", si è candidata ufficialmente al titolo di Capitale Europea della Cultura. "Un programma competitivo e un progetto di candidatura solido e affidabile" ha affermato Bracalente, che si è inoltre detto convinto di un forte miglioramento rispetto al primo lavoro consegnato esattamente un anno fa e con cui la città aveva superato la pre selezione insieme a Cagliari, Lecce, Matera, Ravenna e Siena.

Il progetto in sintesi: “I semi del cambiamento”

Per il progetto conclusivo (on line già dalla mattinata sul sito www.perugia2019.eu), che riguarda il programma culturale e gli eventi, è stato creato un nuovo slogan, "Seeding Change", seminare il cambiamento. Lo slogan esprime il concept del progetto, riformulato rispetto al primo dossier – “Fabbricare luoghi”, che resta comunque un obiettivo di più lungo termine -  e che si poggia su parole chiave che fanno parte del campo semantico della terra. “Uno slogan proattivo – come si legge nel documento - che connota chiaramente un processo. Si tratta da un lato di un gesto chiaro, deciso, abituale, ma anche antico e dall’altro di un gesto profondo che ha a che fare con l’etimo di cultura come ‘coltivazione del pensiero’. E così, come per seminare bisogna conoscere il territorio, i suoi ritmi, le sue caratteristiche, la stessa attenzione occorre per progettare una città”.

Rispetto alla versione relativa alla fase di preselezione, questo bid book definitivo di Perugia 2019 presenta cambiamenti molto rilevanti. In particolare la parte che riguarda la dimensione europea, che nella prima versione del bid book non era ancora pienamente espressa, si è molto arricchita sia per quanto riguarda i temi della candidatura sviluppati nel programma culturale, sia con riferimento al coinvolgimento di artisti e organizzazioni culturali internazionali. Il programma culturale, che nella prima versione era solo abbozzato, è stato pienamente sviluppato e strutturato in nuclei tematici principali e un programma parallelo relativo alle scuole, e la sua direzione si è avvalsa anche del contributo di una rete selezionata di giovani “antenne europee”. Un notevole approfondimento ha riguardato anche la dimensione città-cittadini e gli aspetti relativi ai target specifici.

Con questo progetto si "vuole intervenire sulle fratture della città e sul suo patrimonio storico innestandovi nuovi modelli di sviluppo in cui Perugia2019 si pone come ‘seminatore’ di cambiamento, non bonificando i problemi ma ripartendo da questi, ripartendo "dalle piante ammalate" innestandole con quelle nuove, nate da semi nuovi, disseminati nel territorio”.

Un impegno particolare è stato volto ad assicurare il sostegno, anche economico, al progetto, che per quanto “sobrio” nei suoi costi operativi e infrastrutturali, e comunque oneroso. In questo senso il presidente Bracalente ha ricordato la decisione della Regione Umbria, in accordo con il Comune di Perugia, di inserire nella programmazione europea 2014-2020 i progetti di Perugia 2019 e il sostegno manifestato con formali lettere di intenti delle sei Università e istituzioni di alta formazione, della Camera di Commercio di Perugia, delle sei Fondazioni Cassa di Risparmio dell’Umbria, di dodici associazioni imprenditoriali di tutti i settori produttivi.

Il programma, le linee guida

Il programma si avvale di un piano strategico culturale di lungo periodo, che allude a un paziente lavoro di ricostruzione del tessuto urbano, sociale, culturale ed economico attraverso la valorizzare di: individuo, comunità, territorio/ambiente. Esso è il sistema di riferimento di una narrazione affidata al programma culturale strutturato su tre livelli che ricalcano le tre linee progettuali del precedente dossier:

-i'mmature, legato allo sviluppo individuale

-I'mmerge , che promuove lo sviluppo della comunità

-i'mmobile , che si lega al racconto del territorio

Il calendario segue le fasi lunari ispirandosi alla tradizione contadina e ai riti etruschi: 21 gennaio, giorno eclissi lunare totale, per l’evento apertura (semina); evento 12 luglio, eclissi parziale, evento medio; 12 dicembre, ultima luna piena, evento conclusivo (raccolto).

 

Interventi

"Abbiamo fatto e stiamo facendo di tutto per essere pienamente competitivi e giocarci il titolo - ha detto il presidente della Fondazione Bruno Bracalente. I punti di forza sono molti, dalla qualità progettuale e culturale al sostegno convinto di tutto il mondo istituzionale e della società civile. Compresa la scelta di un budget sobrio, convinti che si possa fare molto anche senza impiegare grandissime risorse, evitando i grandi eventi eclatanti e puntando su quelli più sperimentali e innovativi che vedono protagonisti i giovani e l’associazionismo culturale. La Fondazione è un altro punto di forza, in quanto si è dimostrata un potente strumento, oltre che di progettazione anche e soprattutto di inclusione e partecipazione, con i suoi oltre duecento soci partecipanti. Ha rappresentato un momento senza precedenti di mobilitazione e creazione di capitale sociale, di condivisione di un percorso di forte cambiamento, che è importante per la candidatura ma che rappresenta anche una eredità che comunque resterà, indipendentemente dall’esito. Ringraziamo tutti, in particolare le tante giovani energie di cui ci siamo giovati, per il prezioso impegno e per aver creduto con entusiasmo in questa grande avventura”.

Sull'aspetto del coinvolgimento dei cittadini si è soffermato Colasanti. “La partecipazione - ha detto - è anche consapevolezza del territorio. Con questo progetto che si poggia su parole chiave come ‘semina’ e ‘territorio’ vogliamo rendere Perugia, città spaventata, nuovamente una semina. Fiduciosi nella vittoria vogliamo restituire al territorio una consapevolezza di se'”.

Parole di fiducia anche dal sindaco Andrea Romizi che ha ribadito il convinto supporto da parte del Comune. "Il mio approccio a questo progetto oggi è più forte per il ruolo che rivesto. Abbiamo le carte in regola per vincere soprattutto perché finalmente la comunità si è rimessa in discussione e fa squadra. Bracalente è riuscito a farmi innamorare del progetto, facciamo l'ultimo pezzo di strada con l'auspicio che sia solo l'inizio”.

“Abbiamo messo nero su bianco ciò che potremmo realmente e comunque fare, ciò che saremo in grado di realizzare” ha affermato il sindaco di Assisi Claudio Ricci. “Abbiamo messo ciò che realmente saremo in grado di realizzare. Il cantiere è già aperto: durante la visita ispettiva dovremo dimostrare questo”.

L'assessore regionale alla cultura Fabrizio Bracco ha portato i saluti dalla presidente Catiuscia Marini, vicina al progetto fin dall'inizio dell'esperienza. "Abbiamo immediatamente colto i portanza e sostenuto da subito con coinvolgimento convinto. Abbiamo aderito perchè abbiamo visto in questa occasione una grandissima opportunità di porre al centro l'idea di una completa rivisitazione dei nostri modelli di sviluppo. La linea tracciata nel dossier sono gli interventi che avverranno. Abbiamo buone chance, tanti semi che possono essere piantati in questo territorio. Idea unità regionale che ruota intono al progetto, con un ruolo futuro nazionale  e europeo”.

La visita ispettiva del prossimo 10 ottobre

La commissione europea che decreterà il verdetto effettuerà la visita ispettiva il 10 ottogre. I sette ore (dalle 12 alle 19) seguirà un percorso in cui la città darà un assaggio del progetto e si mostrerà, anche nei suoi punti critici, quelli da “seminare”, dando un’anticipazione sugli eventi che verranno organizzati nel 2019 se il titolo sarà di Perugia. La visità toccherà il centro storico ma anche la periferia, presumibilmente Ponte San Giovanni, per poi concludersi ad Assisi. “Stiamo affrontando una mappatura della città in relazione a questa visita con slancio comune all’assessore Teresa Severini” ha affermato Colasanti.

 

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