LIDO DI VENEZIA - “Vent'anni fa costituii l'Associazione Amici di Vittorio De Sica (oggi Associazione Vittorio De Sica) presentando alla 51/a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia il primo restauro fotochimico di Umberto D., grazie al generoso contributo dell'avente diritto Mediaset, nella persona di Carlo Bernasconi. E oggi, con la presentazione del restauro in digitale della stesso film, che fa seguito a quelli di Sciuscià, Ladri di biciclette, Miracolo a Milano e Matrimonio all'italiana, siamo così arrivati a cinque. Ma c'è ancora molto da fare”.

È il figlio del grande attore/regista del cinema italiano, il compositore Manuel De Sica, ad annunciare l'ultimo traguardo raggiunto a 40 anni dalla scomparsa del padre: venerdì 5 settembre, alle 19, presso la Sala Casinò del Lido di Venezia, presenterà l'edizione restaurata digitale di Umberto D. Un lavoro in collaborazione con la Cineteca Nazionale e il laboratorio Immagine ritrovata facente capo alla Cineteca di Bologna, ente a cui ha trasferito tutti suoi materiali accumulati in vent'anni di attività. Inevitabilmente rimasto legato alla memoria dei suoi film, Manuel lavora da una vita per preservarli dal degrado. Una battaglia per salvare pellicole che oltre ad essere capolavori del cinema rappresentano l’apice del neorealismo italiano.

 

IL FILM - Umberto D. - di Vittorio De Sica con Carlo Battisti, Maria Pia Casilio, Lina Gennari, Memmo Carotenuto – Italia- 1952 – Durata 89’– B/N

Umberto D. (Carlo Battisti) funzionario ministeriale in pensione vive in una piccola stanza ammobiliata in un appartamento gestito da Antonia (Lina Gennai) la sua scorbutica padrona di casa a cui deve qualche mese d’affitto arretrato. Per ripianare il debito vende il suo vecchio orologio e qualche altro piccolo bene ma s’imbatte in individui senza scrupoli che tirano sul prezzo e gli danno solo pochi spiccioli. L’unico suo conforto è Flick, il cagnolino pezzato che riesce a nutrire portandoselo di nascosto in una mensa per anziani. Per risparmiare qualche spicciolo, si ricovera in ospedale ed affida il suo amato cagnolino a Maria (Maria Pia Casilio) la serva di casa, semplice, ingenua e dal cuore d’oro. Ma la sua degenza è molto breve ed un medico dai modi bruschi gli comunica che deve essere dimesso il giorno successivo. Umberto ritorna a casa ma Flick è sparito e, dopo una febbrile ricerca, lo ritrova in un canile. A corto di denaro, Umberto cerca, invano, qualcuno che possa aiutarlo e prova a chiedere la carità, ma il decoro e la sua dignità lo bloccano. Stanco della vita, in cambio di una discreta somma vorrebbe affidare Flick ad una coppia che dichiara di essere amante degli animali ma sono degli impostori ed allora, dopo aver salutato per l’ultima volta Maria, Umberto decide di suicidarsi. Stringendo Flick tra le braccia, si incammina verso un passaggio a livello. All’arrivo del treno il cagnolino si spaventa e scappa via. Umberto comprende così che deve continuare a vivere per prendersi cura di lui.

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