C. del Lago/ Presentati risultati prima campagna scavo archeologico alla Rocca
(AKR) - CASTIGLIONE DEL LAGO - Sono stati presentati questa mattina a Palazzo della Corgna, i risultati preliminari della prima campagna di scavo archeologico presso la Rocca di Castiglione del Lago. Gli scavi e le indagini archeologiche si sono svolte nei mesi di maggio e giugno 2014, a cura di studenti e insegnanti dell'Umbra Institute di Perugia, guidati da archeologi di professione, sotto la direzione scientifica del dott. Paolo Bruschetti, con la concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la supervisione della dottoressa Marisa Scarpignato della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria e con il contributo tecnico di Intrageo (Impresa Archeologica di Todi).
Lo scavo è stato reso possibile grazie al fondamentale contributo del Comune di Castiglione del Lago e dell'Archeoclub del Trasimeno, i quali, insieme all'Umbra Institute, ripongono grandi aspettative nella prosecuzione delle ricerche.
Fiorello Primi, presidente di Archeo Trasimeno, ha introdotto la conferenza stampa cedendo la parola al sindaco di Castiglione del Lago Sergio Batino. «Dobbiamo evidenziare il fatto che con il coinvolgimento di tutti - ha detto quest’ultimo - stiamo conseguendo risultati importanti sul fronte del recupero dei beni storici del nostro territorio. Questa è una grande esperienza per tutti con la presenza, che voglio sottolineare, degli studenti americani grazie all'Umbria Institute. Abbiamo deciso di trasferire parte degli uffici comunali in altra sede e questo proprio per dare ulteriori spazi espositivi permanenti all'interno di Palazzo della Corgna per valorizzare al meglio i reperti archeologici che vengono rinvenuti nel comune.
Paolo Bruschetti ha poi illustrato il lavoro svolto, le scoperte finora effettuate e le prospettive di ricerca in atto. «Tutto sembra indicare Castiglione del Lago come uno dei territori archeologicamente più promettenti della regione - ha spiegato - e il progetto mirava a definire la consistenza delle emergenze monumentali di natura storico-archeologica presenti all’interno della Rocca di Castiglione del Lago ed alle sue pendici, e ad accertarne eventuali pre-esistenze di età romana o etrusca. A tale proposito sono stato aperti tre settori di scavo intorno e all'interno della chiesa della rocca. Dallo scavo del settore antistante l'attuale facciata della chiesa è stato possibile intercettare un piano di calpestio in calce e sabbia pressata (battuto), di forma e livello molto irregolare, rotto in più punti in corrispondenza con le fasi di ristrutturazione e rimaneggiamento della planimetria dell'edificio. Dall'interno degli scassi del pavimento riempiti di sabbia lacustre, sono stati recuperati alcuni frammenti di maiolica post-medievale (XVI-XVIII sec d.C.) raffiguranti degli stemmi nobiliari riferibili alla famiglia dai della Corgna. Inoltre uno di questi scassi si è rivelato essere la sepoltura di un individuo di sesso maschile, probabilmente appartenente a un alto livello sociale data la posizione di estrema rilevanza data dalla sepoltura (all'interno del perimetro della chiesa), la presenza di un minimo corredo (un anello di ferro) e la monumentali della struttura, delimitata a Nord dal muro perimetrale della navata e a Sud da blocchi di pietra squadrati».
Un secondo settore di scavo, aperto all'interno dell'attuale abside della chiesa, ha permesso di individuare i crolli degli affreschi policromi (sia a motivi geometrici che figurati) che dovevano ornare la volta dell'edificio, oltre a mettere in luce la precedente fase costruttiva dello stesso, povera di materiali ma costituita da blocchi e lastre litici ben lavorati. Nel settore esterno all'abside è invece stata intercettata una parte del cimitero post-medievale della chiesa. Si tratta di inumazioni, alcune in connessione anatomica e altre sconvolte, di individui deposti principalmente in fossa semplice, privi di corredo. Sono stati individuati con certezza gli scheletri di un feto, di un bambino, di una giovane donna e di almeno altri cinque adulti. Tra i materiali di una certa rilevanza possiamo annoverare alcuni frammenti di ceramica in maiolica arcaica medievale (pertinente a coppette e a boccali) di produzione sia alto laziale-orvietana che toscana, alcuni frammenti di ceramica a lustro (post XV sec.), delle tessere mercantili in bronzo, delle punte di freccia e di pugnale in ferro. La fase insediativa di epoca classica è testimoniata da un unico frammento di ceramica a vernice nera di età romana e di natura sporadica.
Allo stato attuale delle ricerche è invece possibile escludere la presenza di una significativa fase bizantina, dal momento che sono stati raggiunti in tutti i settori dei piani pavimentali ed i materiali più antichi rinvenuti sono generalmente datati alla fine del XIII, inizi XIV secolo. Parallelamente alle attività di scavo sarà presto terminato il lavoro di inventariazione e di studio dei materiali rinvenuti nel corso degli scavi e alla realizzazione di una ricostruzione digitale delle strutture murarie, che andrà a fare parte della documentazione di scavo. Durante tutto il periodo delle indagini archeologiche è stata prevista la realizzazione di un percorso di visita che ha consentito agli interessati di osservare il cantiere durante lo scavo e di assistere ai progressi della ricerca, in condizioni di massima sicurezza. Paolo Bruschetti ha promesso a breve ulteriori interventi nelle zone più interessanti dell'acropoli castiglionese: «Mi auguro di avere presto informazioni più dettagliate, con bibliografie, rilievi, ricostruzioni in 3D, anche attraverso lo studio dei reperti rinvenuti». (AKR)

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