PERUGIA - In pieno svolgimento a Perugia, nelle varie sedi prescelte dalla manifestazione, "Umbrialibri 2014", con il suo ricco programma d'iniziative. "Per ogni donna che lavora ci vorrebbe una moglie", ha detto Elena Tiracorrendo, consigliera per le Pari Opportunita', presentando insieme a Paola Falteri, antropologa dell'Universita' di Perugia,  il volume "Donne e lavoro in Umbria/Le trasformazioni nel racconto di trenta protagoniste" per le Edizioni di "Libereta'", un testo (a cura di Carla Arconte e Roberta Perfetti), che raccoglie i risultati di una ricerca, patrocinata dal Sindacato generale anziani e pensionati della Cgil dell'Umbria e condotta in collaborazione con l'Istituto per la Storia dell'Umbria Contemporanea.

Alla presentazione, svoltasi presso il Centro Servizi Camerali "Galeazzo Alessi" di Perugia, hanno partecipato Giuliana Renelli, segretaria regionale della Cgil Umbria e il presidente dell'Isuc Mario Testi.

Corredato da una ricca documentazione fotografica, il volume - riferisce una nota della Regione - racconta le storie di trenta donne umbre di tre diverse generazioni, il loro rapporto con il lavoro e l'affermazione della propria identita'. 

Molto apprezzato l'"Amarcord" di Aldo Peverini, curatore del volume fotografico "Quando la politica era passione/ Umbria 1970-1979/ Memoria fotografica di un decennio" (Francesco Tozzuolo Editore) a cura di Aldo Peverini e Francesco Tozzuolo per la ricerca iconografica. In una Sala de' Notari gremita, Marco Boato, Francesco Bottaccioli, Marcello Catanelli, Giuseppe Rippa, Paolo Sollier, Alberto Stramaccioni e Mauro Volpi.

Un "Amarcord" degli Anni Settanta, tra riformismo e volonta' di rivoluzione, tra antifascismo e rigurgiti "neri", tra crescenti spinte democratiche e la strategia della tensione e delle stragi, con un'attenzione ai diritti civili: primo fra tutti "l'anno epico", il 1974, della vittoria referendaria sul
divorzio; il 1975 e' l'anno del "diritto di famiglia, che chiude per sempre la stagione 'patriarcale'". Ed era il 1978, quando con la legge Basaglia si aboliscono per sempre gli ospedali psichiatrici e si istituisce il servizio sanitario nazionale.

Anni Settanta, senza le loro conquiste - e' la sostanza dei numerosi interventi che si sono succeduti, saremmo culturalmente e politicamente piu' poveri e meno consapevoli dei nostri diritti".

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