PERUGIA - Accoltellate, strangolate, sparate, bruciate, fatte scomparire. In trenta anni in Umbria almeno sessanta donne sono state uccise  da uomini  mossi dallo stesso movente: affermare fino alle estreme conseguenze il possesso e la totale disponibilità della vittima. Possesso come  sentimento distorto dalla gelosia, come degenerazione psichiatrica, come strumento  di arricchimento attraverso la prostituzione e il traffico della droga.

C'è la ricostruzione dei casi di cronaca che più hanno colpito l'opinione  pubblica nel libro "Il sangue delle Donne" che Alvaro Fiorucci ha pubblicato con Morlacchi editore. Dai "cold case" del passato, gli omicidi di Mauretta Fondacci e di  Mara Calisti, ai più recenti, quelli  di Meredith Kercher, Barbara Cicioni, Maria Geusa, Sonia Marra, Barbara Corvi  ed altri ancora.

"Il sangue delle donne" riscrive queste  vicende con il supporto di documenti mai pubblicati integralmente.
 Saranno la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e il magistrato Manuela Comodi a presentare il volume in occasione di "Umbrialibri 2014",  a Palazzo Donini venerdì 13 giugno, alle ore 16.

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