PERUGIA - In città se ne sente parlare sempre più spesso. Sono le lezioni d’arte di Paolo Nardon, dissacratorie e spiazzanti, com’è il personaggio, ma anche sanamente purificatrici, alle prese con una materia che fatica a ritrovare un minimo senso dell’orientamento. Stasera alle 21, come ogni giovedì, è di scena il penultimo di questo fortunato ciclo di incontri, tenuto nel delizioso teatro del Tieffeu, alle spalle di San Domenico. “Parlane bene, parlane male, basta che urli”, è il tema della serata, con involontario tempismo comico in chiave pre-elettorale. Cosa c’è di artistico nel dito medio di Cattelan in Piazza Affari a Milano? Siamo artisti pure noi quando perdiamo le staffe in mezzo al traffico?

Nardon è davvero abile nel cogliere le criticità del mercato dell’arte, nel far emergere tutte le contraddizioni di un sistema che oscilla fra la truffa spudorata e il compiacimento babbeo, sempre coinvolgendo il pubblico attraverso percorsi estetici e concettuali molto personali e per nulla banali, e quel che più conta, stimolanti per l’uditorio presente.

La riflessione di Nardon, scrittore e teorico dell’arte, coinvolge tutti i protagonisti di questo carosello, dai galleristi, ai collezionisti, ai critici d’arte, fino al pubblico stesso, gestito spesso come una mandria da consenso che genera quotazioni miliardarie e scellerati guadagni sul nulla.

Un prezioso antidoto alle serate televisive, insomma, che giovedì 29 chiuderà i battenti con l’ultima riflessione, l’artista da giovane, le difficoltà di imporsi all’attenzione generale in un ambiente popolato di squali. Per maggiore sicurezza, visto il successo crescente delle serate, si può prenotare il posto chiamando il 333.2288900.

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