Cultura/ Bracco: condivisibili dichiarazioni sottosegretario Borletti Buitoni
PERUGIA - "Sarebbe opportuno sottrarre alla polemica elettorale e conseguentemente analizzare le vicende della riorganizzazione del Ministero dei Beni culturali sotto la loro vera luce". L'assessore alla Cultura della Regione Umbria, attraverso una nota, giudica "correttissime e condivisibili" le dichiarazioni del Sottosegretario al ministero dei beni culturali Ilaria Borletti Buitoni che sono state invece oggetto di critica da parte di alcuni candidati alle elezioni amministrative del Comune di Perugia.
"Di fronte alla necessita' di applicare la spending review, che imponeva un taglio del 20% dei dirigenti - afferma Bracco - il Ministero dei beni culturali, rispetto ad una prima ipotesi formulata dal precedente governo che prevedeva la soppressione e l'accorpamento delle regioni piu' piccole (l'Umbria sarebbe stata accorpata con le Marche), ha preferito salvaguardare l'autonomia delle direzioni regionali, affidandole a dirigenti di ruolo inferiore. Un criterio che scontava anche ilpresupposto dell'estensione territoriale di ogni singola regione. Si puo' anche non condividere ma sicuramente questo e' apparso l'unico possibile per mantenere tutte le funzioni preesistenti, esclusa quella della valutazione dei dirigenti delle varie Sovrintendenze. Nessuna pratica dunque – aggiunge Bracco - che fino ad oggi e' stata 'lavorata' in Umbria sara' trasferita a Roma. E questo anche grazie all'interlocuzione costante e pressante che la Regione ha avuto in queste ultime settimane con il ministro Franceschini. E' prevalso insomma il criterio di tenere intatto il rapporto diretto tra Regioni e Ministero attraverso le sedi regionali”.
“L'Umbria - continua la nota dell'assessorato - in questo modo salva la sua autonomia, anche nella sua dimensione territoriale, anche perche' e' tra le piu' significative dal punto di vista del paesaggio, delle iniziative e del patrimonio culturale. Le polemiche di questi giorni - conclude Bracco - forse motivate dall'ansia di conquistare qualche voto in piu' alle prossime elezioni comunali, sono dunque palesemente infondate, oltreche' sterili ed inutili".




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