ROMA - Dopo il blitz di questa mattina davanti alla sede del ministero dell'Istruzione, dove sono state lasciate le foto dei visi di tutti gli studenti che hanno aderito alla fotopetizione "#stopaltest Io ci Metto la Faccia" contro i test d'ingresso alle facolta' a numero chiuso, la Rete degli studenti medi e l'Unione degli universitari proseguiranno le proteste anche domani in diciassette città d'Italia. Da Roma a
Catania, da Brescia a Venezia, da Messina a Perugia, gli studenti si ritroveranno davanti ai policlinici universitari e alle facolta' con dei sit in.

 

Una protesta necessaria, sottolineano i rappresentanti delle due associazioni studentesche, dopo i risultati dei primi test pubblicati porprio questa mattina. "Abbiamo rilevato - osservano Alberto Irone, Rete degli studenti medi, e Gianluca Scuccimarra, Udu - che i punteggi sono i piu' bassi mai visti. Il punteggio dell'ultimo candidato rientrato in graduatoria e', infatti, di quasi dieci punti piu' basso dell'ultimo classificato lo scorso anno. Questi dati - proseguono - sono lo specchio della totale inconstistenza del test come mezzo di valutazione delle capacita' e delle conoscenze di uno studente per accedere all'universita', vista la grande sproporzione tra i punteggi dello scorso anno e quelli attuali. Soprattutto a causa della data anticipata ad aprile, di cui la preparazione ha risentito".

 

Le graduatorie pubblicate oggi, aggiungono, "sono l'ennesima dimostrazione che il numero chiuso ed il test sono dei sistemi che non funzionano, che devono essere totalmente ripensati e cambiati alla radice. Per questo domani, 23 aprile - concludono – saremo nelle piazze d'Italia per chiedere al ministro Giannini un tavolo tecnico tra ministero e studenti per ripensare l'accesso all'universita'".

 

La giornata a Perugia

Perugia ci mette la faccia! Flash Mob #Stopaltest 23 Aprile 2014

Da anni la Rete degli Studenti Medi e l' UDU - Unione degli Universitari si battono su tutto il territorio nazionale contro il sistema del numero chiuso, che oltre ad essere iniquo ed inefficiente, danneggia gravemente il Diritto allo Studio ed il concetto di Istruzione pubblica, alla cui base non possono stare logiche elitariste e falsamente meritocratiche. Il caso del plico manomesso al test d’ingresso della Facoltà di Medicina di Bari non è che un esempio della fallacia di un sistema di selezione che viola un diritto fondamentale come il libero accesso all’istruzione per tutti i cittadini.

E' per denunciare questo sistema e le sue modalità di attuazione che, il 23 Aprile 2014, la Rete degli Studenti Medi e l'Unione degli Universitari si mobiliteranno in tutte le città italiane. Dopo aver intrapreso oltre 500 ricorsi, dopo aver avviato la foto-petizione sui social network “Stop al test, io ci metto la faccia” ed aver creato un'applicazione per smartphone per presentare le modalità di attuazione dei test, dopo aver organizzato assemblee per spiegare e presentare tutte le problematiche inerenti il numero chiuso, aver fatto appello direttamente all'attuale Ministro Giannini ed al Governo presieduto da Matteo Renzi ed aver presentato le nostre proposte alla Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, come sindacati studenteschi  torneremo nelle piazze di ogni città per ribadire ancora una volta il ruolo fondamentale che svolge un’Università libera ed accessibile a tutti all'interno di una società civile.

Nella data della mobilitazione nazionale saremo in Piazza della Repubblica dalle ore 17:00, armati di mascherine con su scritto il motto della Foto-petizione, “#stopaltest”, per poi dare via al flashmob che terminerà in Piazza 4 Novembre.

Sinistra Universitaria-UdU Perugia

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