di Adriana Pollice

Nel giar­dino della domus di Romolo e Remo il mini­stro Dario Fran­ce­schini accetta di fare una breve sosta per i gior­na­li­sti, quasi impos­si­bile fare domande. L’occasione per farsi foto­gra­fare ieri agli scavi di Pom­pei l’ha for­nita l’apertura delle tre case restau­rate, quella di Romolo e Remo, di Trit­to­lemo e di Marco Lucre­zio Fron­tone. La legge Valore cul­tura ha sovrap­po­sto l’Unità Grande Pro­getto alla soprin­ten­denza spe­ciale, ral­len­tando le pro­ce­dure buro­cra­ti­che, ma il mini­stro è sereno: «Abbiamo creato un’ottima siner­gia tra le due strut­ture, si fa lavoro di squa­dra». I fondi, 105milioni, vanno spesi entro il 2015 oppure andranno persi, dei 39 can­tieri attual­mente ne sono aperti sette con un impe­gno di 40milioni: «C’è ter­reno da recu­pe­rare, ho incon­trato qual­che set­ti­mana fa a Parigi il com­mis­sa­rio Ue e ne abbiamo discusso».

Gran finale con «in epoca di tagli alla spesa ci vuole l’ingresso dei pri­vati. Vor­rei che si supe­rasse un dibat­tito ideo­lo­gico assurdo. Stiamo lavo­rando a una convenzione-tipo, pren­dendo spunto da Erco­lano dove opera il Pac­kard Huma­ni­ties Insti­tute, con incen­tivi fiscali per i pri­vati che fanno un atto di libe­ra­lità». Squa­dre di cal­cio o com­pa­gnia aerea, quando si tratta di tro­vare inve­sti­tori si pensa agli emiri e anche Fran­ce­schini ha pronto il suo: «Ho rice­vuto l’ambasciatore del Kuwait, lo sceicco Ali Kahled Al-Sabah. Il loro inte­resse nei riguardi di Pom­pei è forte e sin­cero». Come Angela Mer­kel, il mini­stro ha pagato il biglietto per sé e per lo staff e, lan­cian­dosi verso l’uscita, si è but­tato tra le brac­cia di una comi­tiva ger­ma­no­fona per sot­to­li­nea, forse, l’amicizia con Ber­lino. Pec­cato, erano austriaci.

A tele­ca­mere spente l’incontro con lavo­ra­tori e sin­da­cati: il corpo di vigi­lanza è sot­tor­ga­nico di 200 unità, quello che si inau­gura poi viene richiuso per­ché non c’è per­so­nale per gestire i turi­sti. Fino al primo mag­gio è stata siglata una tre­gua: due ore di straor­di­na­rio volon­ta­rio pagato in attesa che a mag­gio ven­gano distac­cati 30 custodi dall’Ales, società in house del Mibact, per ren­dere acces­si­bili di mat­tina le prime due domus aperte ieri e, di pome­rig­gio, la terza. Spe­rando che la tre­gua con i lavo­rati regga. La casa di Marco Lucre­zio Fron­tone è uno scri­gno di bel­lezze, l’affresco che ritrae l’uccisione di Neot­to­lemo è ancora in restauro. Sulle pareti del giar­dino le scene di cac­cia sono peri­co­lo­sa­mente sbia­dite a causa delle intem­pe­rie. Per le tre domus sono stati spesi solo fondi ordi­nari, niente Grande Pro­getto: «Quando mi sono inse­diato a marzo – spiega il soprin­ten­dente Mas­simo Osanna – ho fatto una rico­gni­zione con i fun­zio­nari per indi­vi­duare le case che pote­vano essere ria­perte in tempi brevi. In due casi i lavori sono stati fatti dal nostro per­so­nale, per la domus di Trit­to­lemo abbiamo inca­ri­cato una ditta esterna».

Men­tre il dibat­tito sci­vola da un mini­stro all’altro intorno alla visione di Pom­pei come un grande parco a tema con fondi pri­vati, restano ine­vasi due nodi: un orga­nico ridotto così all’osso da ren­dere il sito inge­sti­bile e la qua­lità dei restauri, affi­dati tra­mite appalti al mas­simo ribasso a ditte esterne. La pro­cura di Torre Annun­ziata ha appena aperto un nuovo fasci­colo su gli ultimi cin­que can­tieri men­tre, secondo la stampa sviz­zera, i lavori alla domus del Crip­to­por­tico l’hanno resa simile a una piz­ze­ria. «Coin­vol­gerò isti­tuti di ricerca e uni­ver­sità, come faceva il mio pre­de­ces­sore Pie­tro Guzzo – replica Osanna -. Dob­biamo aprire un dibat­tito sotto la guida della soprin­ten­denza. Le cri­ti­che alla domus del Crip­to­por­tico sono infon­date. L’approccio pro­get­tuale ha tenuto conto delle esi­genze prio­ri­ta­rie come la pro­te­zione degli ambienti». Quanto alle assun­zioni? «La discus­sione è in corso col mini­stro. Man­cano restau­ra­tori, pro­get­ti­sti, per­so­nale ammi­ni­stra­tivo. Vedremo».

Condividi