PERUGIA - "Top wine getaways", ovvero 10 destinazioni enoturistiche in tutto il mondo, luoghi di eccellenza del vino e non solo, in cui trovare rifugio per una sicura vacanza di piacere e di esperienze indimenticabili, legate si' al vino e al cibo, ma anche alle location paesaggistiche e alle peculiarita' dei territori: c'e' anche l'Umbria fra le migliori dieci destinazioni del 2014, secondo il numero di febbraio di Wine Enthusiast Magazine, il mensile americano dedicato interamente al vino. L'Umbria - riferisce un comunicato della Regione - e' in compagnia di Isole Egee (Grecia), Valle de Guadalupe e Baja California (Messico), Texas Hill County, Sonoma e Walla Walla (Usa), Mendoza (Argentina), Baden (Germania), Barossa Valley (Australia) e Languedoc (Francia).

Aperto da una suggestiva foto del giardino terrazzato di un "relais" nel centro storico di Gubbio, l'articolo dedicato all'Umbria dall'"italian editor" della rivista, Kerin O'Keefe, sottolinea dell'Umbria la grande bellezza naturale, le ben conservate citta' medievali, le stupende cattedrali, come quella di Orvieto, i musei, le universita' e la grande vivacita' culturale. Oltre, naturalmente - come ha sottolineato la stessa O' Keefe, intervenendo a Verona ad una conferenza stampa presso lo stand dell'Umbria di Vinitaly 2014, organizzata per illustrare la nomination della regione da parte di Wine Enthusiast -, ai suoi vini: "bianchi o rossi che siano - ha detto la giornalista americana, parlando alla presenza delle autorita' regionali, del direttore di Wine News, Alessandro Regoli, di responsabili del Movimento del Turismo del Vino e di numerosi produttori -, i vini umbri hanno raggiunto grandissimi livelli qualitativi: un motivo in piu' - ha aggiunto - perche' la regione meriti di essere visitata e conosciuta in modo approfondito".

Perche' un conto - ha detto in sostanza - e' assaggiare grandi vini e farne un'esperienza coinvolgente, ma un altro e' alzarsi dal divano e andare direttamente nei luoghi dove i vini si producono: e' li', nel contesto dei territori, che i vini bianchi sembrano piu' cristallini, i rossi piu' potenti. E, quando ci si trova sul posto, c'e' una facilita' ben piu' naturale nell'abbinare i vini ai cibi locali. I vini - ha detto Kerin O' Keefe, spiegando la filosofia di "Wine Enthusiast" - si sentono a casa, nello stesso modo in cui noi, turisti e viaggiatori, ci sentiamo tanto piu' a casa quanto piu' restiamo nella me'ta che ci siamo scelti. "E' un risultato di cui essere orgogliosi - ha detto la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini -, frutto del grande lavoro compiuto nel territorio, fortemente voluto dalle istituzioni e dai produttori, per aumentare la qualita' e la competitivita' del vino umbro sui mercati, nella salvaguardia dell'ambiente e della sostenibilita'. Un risultato - ha aggiunto Catiuscia Marini -, che premia l'Umbria che ha saputo investire, in uno sforzo economico-produttivo che si e' tradotto nella qualita' del vino. Ora - ha concluso - bisogna continuare sulla strada intrapresa, in un forte gioco di squadra di produttori e istituzioni, per confermare gli obiettivi raggiunti, soprattutto per quanto riguarda il miglioramento della promozione e della commercializzazione".

"Le ragioni della scelta di 'Wine Enthusiast' - ha affermato l'assessore regionale al turismo Fabrizio Bracco - confermano le nostre, che vogliono un turismo dall'offerta integrata e variegata, come c'e' in Umbria, dove tutte le opportunita' agiscono in sinergia". "Ci sono molte ragioni perche' l'Umbria sia stata inclusa fra le 'Ten Best Wine Travel Destinations' del 2014 - ha detto Alessandro Regoli, direttore di "Wine News" -, che si riassumono nel fatto che i luoghi del vino umbro sono anche luoghi dell'anima". "Il territorio entra nel bicchiere di vino - ha detto Chiara Lungarotti delle omonime Cantine -, e questo e' il binomio che va valorizzato, perche' il vino costituisce un potente attrattore turistico". "Per vendere il vino - ha ricordato Marco Caprai delle Cantine Arnaldo Caprai di Montefalco -, bisogna vendere il paese, e per questo e' necessario che si sviluppi sempre di piu' un gioco di squadra, per creare un vero turismo nelle Cantine".
 

Condividi