Sabato 29 marzo, alle 21, in occasione del secondo giorno di festa dedicata a Perugia in finale per il titolo di Capitale Europea della Cultura per il 2019, la musica torna protagonista in Piazza IV novembre. A salire sul palco sarà l'Orchestra di Piazza Vittorio, popolarissimo e riuscito esempio di contaminazione tra generi e culture musicali. Per l’occasione quella del centro storico sarà una vera “Open Night”, con apertura straordinaria dei negozi nell’acropoli fino alle ore 24. Straordinaria anche l'apertura del minimetrò che prolungherà le sue corse fino all'1.05.

L’ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO - L’Orchestra di Piazza Vittorio è composta da musicisti che provengono da dieci paesi e parlano nove lingue diverse. Insieme, trasformano le loro variegate radici e culture in una lingua singola, la musica. Partendo dalla musica tradizionale di ogni paese, mischiandola con rock, pop, reggae, e classica, tra musicisti che partono e altri che arrivano, il suono dell’orchestra cambia senza mai tradire la vocazione iniziale a sfide nuove e orizzonti aperti al mondo intero. Una fusione di culture e tradizioni, memorie, sonorità antiche e nuove, strumenti sconosciuti, melodie universali, voci dal mondo. Dal salvataggio dello storico Cinema Apollo di Roma che rischiava di diventare una sala bingo, si sviluppa l’idea di creare un’Orchestra. Ideata e creata da Mario Tronco e Agostino Ferrente, l’Orchestra di Piazza Vittorio è nata nel 2002 all’interno dell’Associazione Apollo 11, un progetto sostenuto da artisti, intellettuali e operatori culturali che hanno voluto valorizzare il rione Esquilino di Roma, dove gli Italiani sono una minoranza etnica. L’Orchestra di Piazza Vittorio rappresenta una realtà unica, un messaggio di fratellanza e di pace ben più efficace di proclami, comizi e dibattiti televisivi. L’Orchestra promuove la ricerca e l’integrazione di repertori musicali diversi e spesso sconosciuti al grande pubblico, costituendo anche un mezzo di recupero e di riscatto per musicisti stranieri che vivono a volte in condizioni di emarginazione culturale e sociale.

 

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