PERUGIA – La tre giorni di festa dedicata a “Perugia 2019 con i luoghi di Francesco d’Assisi e dell’Umbria” arrivata in finale per il titolo di Capitale Europea della Cultura” è anche occasione per focalizzare l’attenzione su uno dei tre aspetti principali con cui la città si è proposta all’Europa: l’accoglienza. E’ per questo che, in seguito all'accordo tra la Fondazione Perugiassisi 2019 e Servas Porte Aperte Umbria, avvenuto il 23 gennaio 2013, e alla nascita del progetto “Open Your House, Open Your Mind”, sabato 29 alle 10 a Palazzo della Penna-Centro di cultura contemporanea, si terrà un convegno sull’arte dell’accoglienza, a cura di Servas Porte Aperte Umbria.

 

Sarà presente Annamaria Tentella, Presidente nazionale di Servas. Interverranno esponenti di Couchsurfing, Be Welcome, Hospitality Club, Servas Porte Aperte - Bulgaria, WWOOF Italia, FoWO - Federation of WWOOF Organisations, Home Exchange, Home Link, Intercultura.

 

SERVAS

Servas Porte Aperte, nata in Danimarca nel 1949, è un’associazione che promuove valori di pace e non violenza attraverso il viaggio, l’incontro, l’ospitalità, l’amicizia e lo studio. In ogni parte del mondo, reti di persone offrono la propria casa dando un contributo personale alla pace e alla cooperazione attraverso l’ospitalità disinteressata.

 

IN UMBRIA: 50 soci

I soci Servas della Regione sono una cinquantina, tra “host” e “day host”. I primi aprono le loro case ad artisti, formatori, curatori e altri professionisti della cultura che decidono di trascorrere un periodo a Perugia e in Umbria.  I secondi li accompagnano alla scoperta del territorio, condividendo con loro aneddoti, storie e racconti. Lontano dall’essere un’agenzia di viaggi o un sistema di turismo low cost, Servas è sembrata da subito l’interlocutore giusto per veicolare i valori di dialogo e accoglienza alla base del progetto di candidatura di Perugia a Capitale Europea della Cultura per il 2019. Gli artisti ospitati – a Perugia già 6 - a loro volta, lasciano una testimonianza all’interno delle case, contribuendo alla restituzione di opere che hanno un legame con il territorio e con le persone che quotidianamente lo vivono. Le residenze e le opere donate contribuiranno, con il tempo e con il diffondersi di questa rete di accoglienza, alla creazione di un museo diffuso che interesserà tutto il territorio umbro, aumentando la conoscenza vera e profonda dei luoghi, della cultura e delle tradizioni locali, sia all’interno che all’esterno dei confini regionali.

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